Oggi si ricorda un triste capitolo della storia italiana avvenuto durante la Seconda Guerra Mondiale, a Roma, il cosiddetto Sabato Nero: quando il 16 ottobre 1943 in nazisti circondarono il ghetto ebraico e diverse case in altre parti della città, arrestarono 1259 persone, che poi furono deportate.
Era un sabato mattina, giorno di riposo per gli ebrei e occasione di festa perché si celebrava la festa del Sukkot, una tra le più importanti del calendario ebraico, non a caso i nazisti scelsero quella data. All’alba, iniziarono le operazioni delle SS: donne, alcune anche incinte, bambini uomini, anziani furono costretti ad abbandonare le loro case e le loro vite; furono portati a forza a Palazzo Salviati, dove i tedeschi distribuirono dei biglietti scritti in italiano con le istruzioni per l'imminente deportazione e due giorni dopo, il 18 ottobre, dalla stazione Tiburtina li caricarono in un convoglio di 18 carri bestiame per essere deportati nei campi di concentramento, l maggior parte ad Auschwitz. Solo in 227 vennero rilasciati perché provenienti da famiglie miste, ma gli altri rimasero in balia di quell’orrore. Solo 16 ebrei romani deportati riuscirono a tornare a casa: di 363 uomini ne rimasero solo 15, delle donne da 689 che erano ne rimase solo una Settimia Spizzichino; dei bambini non tornò nessuno. Quel crimine così terribile oggi viene ricordato a Roma da una lapide commemorativa situata al Tempio Maggiore, e poi ci sono le testimonianze e i racconti di chi quelle brutalità le ha vissute e ha cercato di tenerne vive le memorie, nonostante l’enorme sofferenza, perché tutti potessimo ricordare e fare in modo che niente di tanto doloroso e crudele accada nuovamente.
Ogni anno, dal 1994, la Comunità di Sant’Egidio e la Comunità ebraica di Roma si impegnano a mantenerne viva la memoria, con una marcia silenziosa che da piazza Santa Maria in Trastevere si conclude presso il Tempio Maggiore di Roma, nel luogo oggi intitolato “Largo 16 ottobre 1943”. Alla cerimonia di commemorazione ci sarà il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il sindaco Roberto Gualtieri, il rabbino capo Riccardo Di Segni, il presidente della Comunità ebraica di Roma Victor Fadlun e il fondatore della Comunità di Sant’Egidio Andrea Riccardi. Ma ci saranno anche incontri, mostre e spettacoli.
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