ll 27 gennaio 1945 l’Armata Rossa libera il campo di concentramento nazista di Auschwitz trovandosi di fronte alle prove di uno dei crimini di guerra più mostruosi della storia moderna e dell'umanità. E rivelavano al mondo, per la prima volta, la realtà del genocidio in tutto il suo orrore. Quando arrivarono i russi il campo era stato evacuato e in parte distrutto dalle SS ma quel che restò, quel che i nazisti non fecero in tempo a distruggere, bastò a raccontare all’umanità l’orrore di Hitler. Le truppe sovietiche dentro quei cancelli, quelle baracche alla fine di un binario morto, trovarono circa 7.000 sopravvissuti, insieme a cadaveri, abiti, scarpe, tonnellate di capelli, strumenti di tortura e di morte. L’aria era ammorbata dai fumi dei forni crematoi.
La data della liberazione di Auschwitz, raccontata da Primo Levi in La tregua, è diventata il Giorno della Memoria. Nella sola “fabbrica della morte” furono uccisi almeno un milione di prigionieri: uomini, donne, bambini. Quasi tutti ebrei. Ma anche polacchi, Rom, Sinti, prigionieri di guerra sovietici, testimoni di Geova e altri “nemici” della Germania nazista di Hitler.
Ricollegandosi a quella data, il 27 gennaio di ogni anno, dal 2000 in Italia e dal 2005 in tutto il mondo si celebra oggi il ‘Giorno della Memoria’, per non dimenticare cosa sia stata la Shoah e i milioni di vittime che produsse.
Anche la Sardegna celebra la sua Giornata della Memoria. Numerose le iniziative in tutta l’Isola. Ha iniziato il 26 gennaio il Presidente della Regione, Christian Solinas, con l’inaugurazione del Giardino dei Giusti della Sardegna, a Palazzo Siotto di Cagliari, dove sono state affisse targhe commemorative in onore di coloro che, sfidando le leggi razziali e l'orrore delle deportazioni nazi-fasciste, aiutarono ebrei a salvarsi.Erano presenti l'Arcivescovo di Cagliari Mons. Giuseppe Baturi, il Presidente della Fondazione Siotto Aldo Accardo e il Vice Ambasciatore di Israele Alon Simhayof. “Siamo orgogliosi – ha detto il Presidente Solinas – di poter vantare i nostri Giusti, i Sardi che contribuirono a salvare vite dalla barbarie”.
Le iniziative in ricordo della Shoah sono tantissime: la Prefettura di Cagliari ha organizzato una manifestazione che si terrà oggi alle 10.30 nell’Auditorium del Conservatorio di Musica “Giovanni Pierluigi da Palestrina” in Cagliari, che vedrà un’ampia partecipazione di alunni e studenti delle scuole, oltre a quella dei rappresentanti delle Istituzioni.
Il Comune di Sassari celebra stamani alle 10 la Giornata con una seduta solenne in memoria delle vittime dell’Olocausto. Numerose le iniziative organizzate dal Comune di Oristano e da quello di Nuoro. A Quartu Sant’Elena è previsto in mattinata un Consiglio Comunale Straordinario aperto agli studenti e l'omaggio delle autorità davanti alla Targa della Memoria in Piazza Azuni. La Giornata della Memoria 2023 sarà nel segno di Walter Lazzaro, il pittore “dei silenzi e delle solitudini”, in città dal 27 gennaio con una straordinaria esposizione curata dal direttore artistico Walter Marchionni. A Cagliari dalle 9 alle 13.30 gli studenti del "Dante" incontrano i testimoni del passato alla Mem.
L’Università di Cagliari ha aperto le celebrazioni il 24 gennaio scorso con la mostra documentaria al Rettoratio, in via Università, dedicata a Davide Teodoro Levi, Alberto Pincherle e Camillo Viterbo, i tre docenti dell'Ateneo che furono vittime delle leggi razziali. Il 30 gennaio in rettorato il convegno con Maurizio Molinari, direttore responsabile del quotidiano nazionale La Repubblica. Modererà il dibattitoil giornalista ed editorialista Federico Geremicca (La Stampa).
A Sennori la Giornata della Memoria assume un valore speciale. Alle iniziative organizzate dall’amministrazione comunale parteciperà, a distanza, la senatrice a vita Liliana Segre, che accogliendo l’invito della vicesindaco e assessore alla Cultura, Elena Cornalis, ha inviato un messaggio scritto rivolto ai ragazzi delle scuole e a tutta la comunità sennorese. “Appuntamento importante e non rituale quello del Giorno della Memoria - ha scritto la Segre - , perché, come ammoniva Primo Levi, “è accaduto, può accadere ancora”. Il passato non è mai passato definitivamente. Anche se sotto le ceneri il fuoco dell’odio, del razzismo, della discriminazione cova sempre, per questo occorre tenere costantemente la guardia alta: le famiglie, la scuola, la società – prosegue la senatrice a vita - debbono essere luoghi in cui la formazione di ragazzi e ragazze, ma poi dei cittadini tutti, va di pari passo con la coltivazione e la messa in pratica dei valori della conoscenza, della responsabilità, della solidarietà”.
Alle 18 a Cagliari, nella sede dell’associazione “Gramsci” in via Baudi di Vesme 67, l’Istituto sardo per l’antifascismo proietta il documentario "Le rose di Ravensbrück – storia di deportate italiane" (Italia, 2006), prodotto dall’Aned e dalla Fondazione Memoria della Deportazione per ricordare le oltre 900 donne italiane rinchiuse e assassinate nel grande lager femminile tedesco.
Redazinoe sintony.it