Il 27 gennaio di ogni anno, dal 2000 in Italia e dal 2005 in tutto il mondo, si celebra la Giornata della Memoria, in ricordo della Shoah e delle vittime dell'Olocausto. La data è stata scelta perché in questo giorno nel 1945 l’Armata Rossa liberò il campo di concentramento nazista di Auschwitz, uno dei più mostruosi crimini di guerra della storia moderna e dell’umanità.
Oggi, in mattinata si è tenuta la celebrazione al Quirinale con il capo dello Stato Sergio Mattarella. "Ogni anno, il Giorno della Memoria, istituito con legge nel 2000, ci sollecita a ricordare, a testimoniare e a meditare sui tragici avvenimenti che attraversarono e colpirono l'Europa nella prima metà del secolo scorso, il Novecento". "Il sistema di Auschwitz fu l'estrema conseguenza di tossine letali che circolarono avvelenando i popoli, offuscando le menti, rendendo aridi cuori e sentimenti", ha detto il capo dello Stato. E ancora: “La Shoah fu un unicum nella storia dell'uomo, pur segnata da sempre da barbarie, guerre, stragi ed eccidi”. Poi il presidente ha sottolineato che la Costituzione ribadisce come l’Italia non debba essere mai più razzista. Ha aggiunto poi: “Il negazionismo è la forma più subdola e insidiosa del razzismo”.
Poi il discorso di Liliana Segre, politica, superstite dell’Olocausto e testimone attiva della Shoa italiana, ha raccontato: "Non sono mai ritornata là dove sono stata prigioniera. Non me la sono sentita. Una volta fui invitata, nel 1995, c’erano molti personaggi, ma non me la sono sentita. Quando poi ho letto e sentito alla radio la descrizione delle pellicce della regina di Olanda e di Berlusconi, in quel momento ho pensato: come sono contenta di non aver accettato questo invito. È vero, erano passati 50 anni, ma che a nessuno fosse venuto in mente di non mettere pelliccia”.
Poi un monito ai ragazzi che visiteranno con la propria scuola campi di concentramento come quello di Auschwitz: “Anche oggi la preside di una scuola, che decida di portare i ragazzi a fare questo viaggio, non ha il coraggio di dire che i ragazzi che vanno d’inverno a visitare quei lager, in cui negli anni più freddi del 1900, il ’43 e il ’44, oltre che scheletriti, erano vestiti con le divise a righe di cotone rigenerati”.
“Ci si dovrebbe andare avendo saltato, non so, la colazione del mattino, avendo un pochino voglia di mangiare. E a volte questi ragazzi con i selfie, io prego e imploro: andate a Lucca, a Gallipoli, in montagna, ad Auschwitz non si fa la gita. Si va silenziosi, come quando il 2 novembre una famiglia affezionata ai suoi morti va al cimitero”, ha ribadito.
Anche la premier Giorgia Meloni ha voluto dedicare alcune parole per la Giornata della Memoria: “La Shoah rappresenta l'abisso dell'umanità. Un male che ha toccato in profondità anche la nostra Nazione con l'infamia delle leggi razziali del 1938. È nostro dovere fare in modo che la memoria di quei fatti e di ciò che è successo non si riduca ad un mero esercizio di stile”.
“Resteremo vigili, forti e non permetteremo mai che l'Olocausto si ripeta", ha dichiarato il premier israeliano Benjamin Netanyahu.
E ancora il Papa, attraverso un tweet:
Il ricordo dello sterminio di milioni di persone ebree e di altre fedi non può essere né dimenticato né negato. Non può esserci fraternità senza aver prima dissipato le radici di odio e di violenza che hanno alimentato l’orrore dell’Olocausto. #HolocaustRemembranceDay
— Papa Francesco (@Pontifex_it) January 27, 2023
Sempre su Twitter, il leader del Terzo Polo, Carlo Calenda, dopo aver visitato il Memoriale della Shoa di Milano, scrive: “Camminare attraverso il male assoluto, dove la polizia fascista e i nazisti hanno mandato a morire migliaia di persone caricandole come bestie sui vagoni piombati. Siamo stati complici del più grande crimine della storia. Sentirsi colpevoli è inutile, esserne consapevoli è un obbligo morale”.
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