Nessun cessate il fuoco per consentire l'arrivo di aiuti umanitari a Gaza. L'ufficio del primo ministro di Israele Benjamin Netanyahu ha negato che sia stato raggiunto un accordo per il cessate il fuoco mediato da Egitto e dagli Stati Uniti dopo la riapertura del valico di Rafah, in modo da consentire l'arrivo di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza. "Al momento non esiste un cessate il fuoco per gli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza e per l'uscita degli stranieri", si legge in una breve nota dell'ufficio di Netanyahu.
"Colpiamo Hamas, colpiamo le sue infrastrutture e diamo la caccia ai suoi comandanti. Categoricamente non stiamo cercando di colpire i civili'', dice il portavoce delle Forze di Difesa Israeliane (Idf) Jonathan Conricus in un aggiornamento sul conflitto Israele-Hamas secondo le ultime news di oggi 16 ottobre 2023, negando che i militari stiano cercando di prendere di mira obiettivi civili. Intanto sono oltre 600mila persone a Gaza che hanno risposto all'appello delle autorità israeliane di lasciare il nord e di trasferirsi a sud della Striscia in vista del possibile attacco.
Secondo i media vicini ad Hamas i raid condotti nella notte dall'aeronautica militare israeliana sulla Striscia di Gaza ''sono stati i più violenti'' dall'inizio della rappresaglia per l'attacco sferrato da Hamas. E parlano della "notte più violenta'' dall'inizio della guerra. Per ore nella notte, proseguono i media, sono stati condotti attacchi aerei sui quartieri di al-Zaytoun e al-Shujaiya di Gaza City.
Intanto il valico di Rafah tra l'Egitto e la Striscia di Gaza è stato riaperto, rende noto l'emittente al-Arabiya spiegando che oltre un centinaio di camion sono in fila per consegnare aiuti a milioni di palestinesi assediati nel corso del cessate il fuoco temporaneo. Nell'arco di questo periodo sarà anche concesso ai cittadini stranieri che si trovano nella Striscia di Gaza di lasciare l'enclave palestinese.
Israele ''deve rispondere. Deve attaccare Hamas'', che è ''un gruppo di codardi che si nascondo tra i civili''. Ma occupare la Striscia di Gaza sarebbe ''un grosso errore'', ha dichiarato il presidente degli Stati Uniti Joe Biden in una intervista a 60 Minutes della Cbs, sottolineando che ''è necessaria un'autorità palestinese. E' necessario che ci sia un percorso verso uno Stato palestinese''. Biden ha aggiunto che ''Israele sta dando la caccia a un gruppo di persone che hanno commesso una barbarie tanto grave quanto l'Olocausto. E quindi penso che Israele debba rispondere''. In merito alle prossime azioni su Gaza, il presidente Usa ha detto di essere ''fiducioso che Israele agirà secondo le misure, le regole della guerra''. E ha quindi spiegato che la sua Amministrazione sta lavorando con l'Egitto per arrivare alla creazione di un corridoio umanitario che permetta di ''far uscire questi bambini e donne'' da Gaza. ''Sono fiducioso - ha detto - che ci sarà la possibilità per gli innocenti di Gaza di avere accesso alle medicine, al cibo e all'acqua''. Gli Stati Uniti, dal canto loro, a Israele ''forniremo loro tutto ciò di cui hanno bisogno".
Abu Mazen dal canto suo assicura che le azioni di Hamas “non rappresentano il popolo palestinese”. Lo riporta The times of Israel, che cita l'agenzia palestinese Wafa. Il presidente dell'Autorità palestinese afferma, nel corso di un colloquio con il presidente venezuelano Nicolas Maduro, che l'Olp è l’unico rappresentante legittimo del popolo palestinese. Abu Mazen (Mahmoud Abbas) chiede inoltre il rilascio di “prigionieri e detenuti” da entrambe le parti e ribadisce la sua affermazione secondo cui lo sfollamento degli abitanti di Gaza costituirebbe una “seconda Nakba” (l'esodo dei palestinesi nel 1948 dai territori occupati da Israele).
Redazione sintony.it