Direttamente da Barbieland arriva Ken Mojo Dojo, una nuova versione di Ken, nella sua forma più virile: petto nudo, gilet nero con frange, guanti strappati e bandana in testa compongono uno stile molto rock, il cui look si conclude con dei pantaloni autocelebrativi con la scritta “Ken” sul davanti, e una maestosa pelliccia bianca nelle spalle: lo stereotipo del bad boy ribelle è servito.
Questa scelta potrebbe far storcere il naso senza il contesto, e far passare l’idea che si alimenti lo stereotipo tossico di maschio alpha, ma la scelta è ironica e una pura trovata di marketing, infatti Mattel – una delle più grandi aziende produttrici di giocattoli al mondo tra cui Barbie – ha deciso di riprodurre la versione di Ken proposta nell’ultimo film Warner Bros Barbie, diretto da Greta Gerwig e uscito nelle sale italiane a luglio 2023, un inno al femminismo proposto in chiave ironica e leggera.
Nel film, Ken giunto nel mondo reale, scopre il patriarcato e decide di portarlo a Barbieland, che fino a quel momento era una società matriarcale organizzata dalle Barbie. Da quel momento tutto si trasforma secondo lo stereotipo del maschio alpha: l’iconica casa di Barbie diventa la “Casa Villa Mojo Dojo”, in cui si beve birra, si fa palestra e le altre barbie sono mere decorazioni al servizio dei Ken, che invece si comportano come da veri maschi alpha, virili, forti, atletici e vade retro le emozioni. Ma per l’appunto il film è ironico e vuole denunciare l’assurdità del sistema patriarcale in cui viviamo oggi, e per rimarcare l’irrazionalità di tale sistema utilizza stratagemmi molto divertenti, come ad esempio il fatto che i Ken versione patriarcato vivono in una casa normale ma sentono la necessità di usare en 4 parole per definirla e la chiamano Casa Villa Mojo Dojo, dove l’eccesso di auto celebrazione appare evidente: villa e casa vogliono dire la stessa cosa mentre le parole Mojo e Dojo rendono il tutto ancora più bizzarro.
“Mojo” si riferisce alla forza, vigore di una persona e “Dojo” è il termine giapponese che significa palestra. Alla fine del film, si capisce la vera denuncia, il patriarcato non danneggia solo il genere femminile ma i maschi stessi, infatti i Ken, in costante competizione tra loro, finiscono per fare una guerra – perché la lotta fisica è l’unico modo per prevalere – e nel frattempo le Barbie, precedentemente estromesse, si riappropriano delle cariche governative e riprendono il controllo di Barbieland.
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