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2 Ottobre 2023

Editoria a rischio: in Italia si legge poco, specialmente tra i più giovani

Secondo l'Istat un italiano acquista in media 3,2 libri all’anno, ma la maggior parte non legge neanche un libro

Venerdì 29 settembre a Vicenza si è tenuto un evento chiamato “il ruolo dell’editoria e dell’informazione per lo sviluppo sociale ed economico del Paese”, organizzato dall’azienda GV Group che ha coinvolto i principali gruppi editoriali italiani per discutere sulle attuali problematiche dell’editoria e sulle prospettive future. Gli italiani leggono meno o spesso non leggono proprio, e questo fenomeno si verifica con più forza nelle nuove generazioni: secondo l’Istat in Italia, il numero annuo di copie di libri pro-capite acquistate è pari a 3.2, nettamente inferiore a quello di Stati Uniti, Germania, Francia.

 

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Si sta verificando un calo importante nei lettori, diminuiti di tre milioni in tredici anni, e il fatto di leggere meno si traduce in minore capacità di comprensione del testo che ci vengono proposti nella vita quotidiana, perdita di linguaggio e pensiero critico, e meno fantasia e creatività, tutti fattori importantissimi nella formazione delle nuove generazioni. Per questo è necessario intervenire però adattandosi ai ritmi e alle abitudini della generazione z e dei millennials.

 

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In questo caso, il cambiamento dei mezzi di comunicazione è sicuramente un fattore scatenante della “perdita di cultura” che si sta verificando, infatti l’informazione oggi viaggia velocissima su diversi canali e mezzi, con aspetti sia positivi che negativi: se da un lato abbiamo a disposizione miriadi di informazioni con un semplice click, dall’altro siamo costantemente bombardati da notifiche e stimoli così che la nostra attenzione ne risente e di conseguenza diminuisce il tempo che siamo disposti a dedicare ad attività lente come la lettura. È un tema fondamentale che determinerà le sorti dell’editoria italiana, e su questo punto si espone anche Alberto Barachini, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega all’informazione e all’editoria, che ha partecipato all'evento. Per Barachini la soluzione potrebbe essere l’innovazione e l’adattamento dell’editoria agli interessi delle nuove generazioni, ma anche insegnare nuovamente ai giovani ad approcciarsi alla lettura, stimolando la loro curiosità e facendo in modo che sia un momento di piacere.

@Redazione Sintony.it