Si apre con una buona notizia il Salone Internazionale del libro di Torino, la tradizionale fiera dell'editoria e della cultura torinese: nella lettura e comprensione del testo i bambini italiani sono tra i più bravi in Europa.
Questo è quanto è emerso dall'indagine Iea Pirls (Progress in international reading literacy study) che, ogni anno, analizza le capacità di lettura e comprensione del testo dei bambini di 57 Paesi in tutto il mondo per determinare le differenze nei processi di apprendimento scolastico.
L'indagine è stata presentata a Roma dall'Istituto Invalsi; il sondaggio è stato condotto su 400mila studenti che frequentano il quarto anno della scuola elementare.
In Italia i bambini non solo sanno leggere, ma riescono anche a comprendere i testi scritti e sono molto abili nelle ricerche sul web: il 97% possiede abilità di base di fronte a un testo scritto, più di 8 su dieci raggiungono il livello intermedio. Per quanto riguarda il livello "molto alto", l'Italia tocca l'8%.
L'Italia conquista con una media di 537 punti il settimo posto. Con una differenza di ben 10 punti rispetto alla media europea. Inoltre, occorre dire che i bambini italiani hanno quasi un anno in meno dell'età media degli alunni partecipanti al sondaggio internazionale.
Anche se questi risultati fanno ben sperare per i piccoli, alcuni a livello nazionale, fanno riflettere. Primo fra tutti il divario fra Nord e Sud: il punteggio più alto, pari al 99%, è raggiunto dagli alunni nel Nord Ovest, il più basso, pari al 95%, appartiene al Sud e alle Isole.
Un altro dato negativo riguarda l'effetto pandemia. Il Covid-19 e l'isolamento sociale, infatti, hanno rallentato l'apprendimento scolastico nei bambini e negli adolescenti.
Rispetto all'indagine del 2016, l'Italia perde 11 punti. Tuttavia, i risultati del 2021 sono nuovamente in linea con il 2011 e il 2001.