Nata e cresciuta ad Harare, capitale dello Zimbawe, Brooke Bruk-Jackson ha vinto il concorso di bellezza Miss Zimbawe, ed è dunque considerata la più bella del Paese, nonché candidata perfetta per Miss Universo che si terrà il prossimo 18 novembre a El Salvador. Tuttavia, se la bellezza è soggettiva questa polemica non è poi così sterile. Il fatto che la ragazza di 21 anni rappresenterà l’intera Africa di fronte al mondo ha generato vari malcontenti da parte di chi sostiene che dietro la scelta ci sono dinamiche e privilegi razziali.
L’analogia Africa e pelle nera è tutt’oggi forte nelle menti dei più, anche perché il 98% della popolazione africana lo è, e questo colore della pelle porta con sé tanta sofferenza e discriminazione. Oggi sappiamo anche che il colore della pelle non definisce più l’appartenenza a uno specifico luogo geografico, ma a causa dei bias cognitivi le persone continuano a fare queste associazioni e dunque secondo molti sarebbe stata più adatta una ragazza nera che rappresentasse l’Africa e tutte le persone afro-discendenti, che ogni giorno affrontano il vivere in una società occidentalizzata, in cui le persone bianche sono privilegiate.
Si è persa l’occasione di porre l’attenzione su problemi razziali e valorizzare una bellezza diversa, preferendo per l’ennesima volta una bellezza bionda dai capelli setosi e soprattutto bianca, perfettamente in linea coi canoni estetici della nostra società. La ragazza ha reagito scrivendo sui social che «Il colore della pelle non dovrebbe definire una persona», ed ha tutta la ragione, tuttavia, le polemiche e gli insulti che ha ricevuto sono uno sfogo per dei problemi di cui lei non ha colpa e non si può fare carico, è anche vero che il passato di schiavismo e razzismo è ancora fresco in Africa, e la battaglia insieme al desiderio di riscatto, sono solo agli inizi del processo e meritano ascolto e collaborazione.
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