Nessuna legge nazionale o internazionale è stata mai in grado di mettere un punto alla storia fra gli elefanti e il commercio illegale di avorio. Il WWF ha raccolto dati e statistiche spaventose che finalmente fanno luce su ciò che sta accadendo da tempo immemore, ma di cui, ad oggi, si vedono le tragiche conseguenze.
L'organizzazione internazionale non governativa di protezione ambientale spiega "ogni 26 minuti un elefante viene ucciso da un bracconiere per alimentare il mercato nero dell’avorio". Si parla di quasi 55 elefanti al giorno. Il loro numero è crollato drasticamente passando dai 12 milioni stimati circa un secolo fa ai 415 mila riportati nell'ultimo censimento. In 100 anni, oltre il 95% degli elefanti è stato decimato.
Nella lista rossa dell’Unione internazionale per la conservazione della natura, l'elefante delle foreste africane è classificato come "Critically endagered", ovvero vicino all'estinzione in natura.
Il bracconaggio uccide ogni anno 20 mila elefanti per il commercio illegale di avorio.
A questo si aggiungono la perdita di habitat, l'espansione urbana, i cambiamenti climatici che amplificano la già drammatica situazione.
Il WWF spiega quanto sia necessario intervenire al più presto con un piano in due fasi: la prima che include un monitoraggio più attento sulle popolazioni presenti sul territorio e un progetto anti-bracconaggio, con la formazione di ranger e l'utilizzo di fototrappole; la seconda che riguarda la convivenza tra le popolazioni locali e gli elefanti.
Intanto, l'organizzazione internazionale ha aperto una campagna "SOS Elefante", con le donazioni realizzeranno un progetto, "Una foresta per gli elefanti", per aiutare a salvare questi animali dall'estinzione.
@Redazione Sintony News