Difende gli scoiattoli rossi da chi ne vuole fare pellicce, ha bandito il foie gras dalle tavole reali, da il suo sostegno alle campagne animaliste e ambientaliste come quella per cui ha fatto piantare alberi nei pascoli di Highgrove perché le mucche potessero mettersi all'ombra e condurre una vita migliore.
Che Carlo d’Inghilterra ami gli animali ormai è appurato: di conseguenza non dovrebbe suscitare troppo stupore la sua decisione di rendere cruelty free anche la sua incoronazione, prevista per il 6 maggio nell'Abbazia di Westminster.
Il nuovo sovrano ha infatti deciso di impiegare prodotti ottenuti senza crudeltà nei confronti degli animali a partire dalla cerimonia dedicata all’unzione in cui verrà usato un olio sacro “vegano”, il quale non contiene derivati animali.
Una rottura in piena regola con la tradizione che prevedeva fino all’incoronazione della madre, la regina Elisabetta II morta a settembre dello scorso anno, che l'unzione fosse una specifica composizione a base di secrezioni di zibetto e di ambra grigia ottenute con metodi non cruelty free. Le prime, infatti, derivano dalla spremitura delle ghiandole perianali di questi mammiferi africani che vengono cacciati, ingabbiati ed sottoposti, per un certo periodo di tempo, a temperature elevate.
Re Carlo III, presidente della sezione britannica del Wwf, sta subendo molte pressioni del mondo animalista per mettere fine a questa pratica dolorosa e crudele, quasi analoga a quella a cui è sottoposto lo zibetto delle palme per produrre il Kopi Luwak, il caffè più caro del mondo.
L'ambra grigia viene, invece, secretata dai capodigli per impedire ai becchi dei calamari di cui si nutrono di graffiare i loro organi. Ha un valore altissimo: circa 35mila dollari al chilogrammo e viene acquistata soprattutto dalle società che producono profumi, in quanto dispensa un grande potere fissante.
Carlo III, però, mettera fine a ciò e utilizzerà un unguento ottenuto dalle piante del Monte degli Ulivi a Gerusalemme, vicino al Monastero di Maria Maddalena e a quello dell’Ascensione che verrà consacrato in una cerimonia nella Chiesa del Santo Sepolcro dal Patriarca di Gerusalemme Theophilos III e dall’Arcivescovo anglicano di Gerusalemme, Hosam Naoum.
Nella stampa britannica c’è chi si spinge a ipotizzare che possa persino rinunciare al tradizionale mantello di ermellino. Attualmente, però, non vi sono conferme.
Alessandro Paolo Porrà