Oggi, i videogiochi sono una forma di intrattenimento estremamente popolare e diversificata, centinaia di milioni di persone ci giocano in tutto il mondo, dai bambini agli adulti. Secondo la IGDA Italia, associazione che raggruppa gli sviluppatori, 7 italiani su 10 affermano che i videogiochi aiutano a combattere lo stress.
Questa idea si basa su un sondaggio condotto in 12 paesi da ESA (Entertainment Software Association), a cui è affiliata. Lo studio “The power of game” in italiano “il potere del gioco”, è stato condotto su un campione di circa 13mila videogiocatori di 12 Paesi nel mondo, tra cui l'Australia, il Brasile, il Canada, la Corea del Sud, la Francia, la Germania, il Giappone, la Gran Bretagna, la Polonia, la Spagna, gli Stati Uniti e l’Italia. Nel nostro Paese sono stati coinvolti circa mille giocatori che hanno fatto affermazioni positive nei confronti della partica del gaming: secondo il 70% degli intervistati i videogiochi stimolano la mente e sono in grado di connettere le persone (si pensi a persone di vari paesi e culture che comunicano nei giochi online); poi la maggior li definisce un mezzo accessibile, per diverse persone a seconda delle proprie possibilità fisiche e cognitive, e pare che per il 69% i videogiochi riducano lo stress, l’ansia (58%) e la solitudine (45%). L'industria dei videogiochi affonda le sue radici negli anni ’60, e il primo videogioco conosciuto è "Tennis for Two" presentato per la prima nel 1958, ad Upton negli Stati Uniti.
Il gioco era molto semplice e i giocatori potevano visualizzare la palla in uno schermo rudimentale, e colpirla avanti e indietro attraverso dei controller. Da questo strumento è partito lo sviluppo dell’industria dei videogiochi, che oggi mira persino al Metaverso. Che siate interessati a questo hobby o meno, resta il fatto che se usati correttamente, i videogiochi possono avere benefici: permettono di svagarsi e allo stesso tempo allenare le abilità cognitive, motorie e della coordinazione, favoriscono la socializzazione e la creatività. Invece, se usati in modo scorretto possono creare dipendenza, favorire la sedentarietà, avere effetti negativi sulla visione, favorire la trascuratezza e il dispendio eccessivo di denaro. Non vanno demonizzati ma nemmeno osannati, è certo però che essendo un prodotto della nostra società non si possono ignorare e la privazione da essi spesso non è la soluzione.
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