Un vecchio detto popolare toscano recita: “Il bisogno fa trottar la vecchia”, in sardo declina invece in “S’abbisongiu ponidi sa bèccia a curri”. Sembrerebbe così dopo lo stop al Reddito di cittadinanza. In molti si stanno ingegnando per trovare lavoro e dopo aver perso il Reddito di cittadinanza diversi “occupabili”, tra i membri delle 159mila famiglie finora coinvolte dallo stop, si riversano sui lavori stagionali, alla ricerca di un sostegno per arrivare a fine mese. Cameriere, barista, lavapiatti, bagnino e addetto alle pulizie i lavori più ricercati e trovabili.
È il fenomeno che si comincia a vedere soprattutto nel Sud Italia e che coinvolge in primis il turismo e la ristorazione, a partire dalle località balneari, dove è maggiore la richiesta di lavoro in questo periodo estivo. Anche visto il boom di turisti che affollano le località di mare. Si tratta di lavori temporanei, che non danno alcun tipo di sicurezza economica sul lungo periodo, ma che vengono incontro alle richieste delle aziende di settore, che cercano disperatamente personale oramai da mesi.
«Stiamo vedendo ex percettori del Reddito proporsi in alberghi e strutture ricettive soprattutto in Regioni come la Campania, la Puglia e la Sicilia» spiega a Il Messaggero Marina Lalli, presidente di Federturismo. «In generale - aggiunge - si tratta per lo più di persone che non hanno qualifica specifica al lavoro e che possono tornare utili ad esempio per fare i lavapiatti in cucina o per pulire le zone comuni nelle strutture ricettive. Insomma, tutti quei profili che possono essere inseriti in corsa per le necessità stagionali».
Federturismo denuncia di avere una carenza di personale per centinaia di migliaia di addetti. «Speriamo - conclude Lalli - che alcune decine di migliaia arrivino dagli ex percettori del Reddito, anche se oramai non c’è tempo in questa estate per la formazione: intanto possono servire per i lavori meno qualificati, poi se saranno formati potranno svolgere anche altre mansioni nelle prossime stagioni turistiche». Anche nel settore della ristorazione gli ex percettori del Reddito cercano di inserirsi in corsa nel bel mezzo dell’estate.
Un settore che finora non sembra essere coinvolto è invece quello dell’agricoltura. Roberto Caponi, responsabile lavoro di Confagricoltura riferisce al Il Messaggero che «al momento non c’è una ripresa di interesse per il lavoro agricolo da parte di questi soggetti». «Abbiamo una carenza complessiva di 100mila addetti - aggiunge - solo in parte colmata da extracomunitari: servirebbe ridurre il più possibile la carenza, anche con gli ex percettori del Reddito: potrebbero svolgere i lavori meno qualificati, con competenze che si possono acquisire in pochi giorni».
Redazione sintony.it