Botta e risposta tra Assoutenti e Federalberghi Sardegna. Se da una parte l’associazione dei consumatori lancia l’allarme sul caro vacanze nell’Isola arrivando a fornire cifre da capogiro per una vacanza in Sardegna ad agosto in un hotel a 3 tre stelle (fino a 22mila euro), Dall’altra, l’associazione di categoria degli albergatori, Federalberghi Sardegna, replica: “La Sardegna delle vacanze non è solo Ferragosto. Soggiorni per tutte le tasche, da aprile a novembre”.
Nel dettaglio, Assoutenti ha condotto una ricerca nei giorni dal 3 al 6 giugno sulle piattaforme specializzate in prenotazioni alberghiere e comparazioni di tariffe (come Booking e Skyscanner) e sui siti delle compagnie di navigazione.
“Complici l’inflazione alle stelle e il caro-bollette che ha caratterizzato gli ultimi 2 anni, le vacanze in Sardegna saranno ricordate come le più care di sempre”. Dice il presidente di Assoutenti, Furio Truzzi, illustrando il dossier sui costi delle prossime villeggiature realizzato dall’associazione, che ha analizzato voce per voce, regione per regione, le tariffe di strutture ricettive, traghetti, aerei, autonoleggio.
“L’Istat ci dice che nell’ultimo periodo i voli nazionali sono rincarati del 43,2% rispetto al 2022, quelli internazionali del 36,6%, i pacchetti vacanza nazionali del 19,2%, mentre le strutture ricettive hanno ritoccato le tariffe in media del +13,7%, con punte del +15,2% per alberghi, motel, pensioni e simili – spiega Truzzi – Analizzando i dati raccolti sul territorio, si scopre però che i costi di una vacanza sono estremamente diversificati sul territorio, e possono raggiungere picchi elevatissimi in determinate località italiane”.
Lo studio di Assoutenti ha preso in esame prima di tutto la spesa di una famiglia con due bambini per un soggiorno di una settimana ad agosto in una struttura a 3 stelle (hotel, B&B, appartamenti, ecc.): ne emerge un cambiamento nelle politiche tariffarie delle strutture ricettive, molte delle quali, forse allo scopo di contenere i costi di gestione, hanno eliminato il regime di “mezza pensione”, ossia colazione e cena inclusa nel pacchetto offerto ai clienti, opzione che in alcune zone turistiche appare sempre più difficile da trovare. Molti esercenti, poi, per rendere più allettanti i prezzi di camere e appartamenti che compaiono sui motori di ricerca e siti specializzati, hanno optato per la colazione come servizio extra a pagamento, i cui costi variano in media dai 7 ai 15 euro a persona al giorno.
Traghetti (partenza 11 o 12 agosto, ritorno 19 agosto)
Prima di arrivare in albergo, però, è necessario spostarsi e affrontare il viaggio per raggiungere la località di villeggiatura prescelta. E qui scatta la prima brutta sorpresa: lo studio di Assoutenti evidenzia come per viaggiare in traghetto (2 adulti, 2 bambini e una auto utilitaria al seguito) la spesa per andata e ritorno raggiunga quest’anno 1.462 euro sulla tratta Genova-Palermo, 1.331 euro per il collegamento Civitavecchia-Olbia e 1.030 euro da Livorno ad Olbia. Servono 1.251 euro da Genova a Porto Torres, 747 euro da Civitavecchia a Porto Torres e 624 euro sulla Napoli-Palermo. Da Napoli a Stromboli servono circa 715 euro.
Aerei (andata 12 agosto, ritorno 19 agosto)
Se si opta per l’aereo, e se si è disposti a partire anche di sera senza limiti di orario, la spesa a famiglia parte da un minimo di 845 euro per la tratta Milano-Brindisi, 818 euro per la Milano-Palermo, 800 euro da Roma a Olbia. Servono almeno 802 euro per volare da Milano a Olbia, 729 euro da Milano a Cagliari e 573 euro da Roma a Cagliari.
Noleggio auto (dal 12 al 19 agosto)
Arrivati in aeroporto occorrerà poi noleggiare un’auto: la spesa, se si sceglie una citycar o una piccola utilitaria, parte da un minimo di 402 euro ad Olbia, 392 euro a Catania, 379 euro a Cagliari, 377 euro a Palermo, 373 euro ad Alghero e Brindisi
Strutture ricettive (7 notti, check-in 12 agosto, check-out 19 agosto, 2 adulti + 2 bambini sotto i 13 anni, strutture a 3 stelle o equiparate secondo i siti specializzati)
Emilia Romagna
Un soggiorno di una settimana sulla costa dell’Emilia Romagna per una famiglia di 4 persone (struttura 3 stelle o equiparata) parte da un minimo di 1.218 euro di Milano Marittima ma può arrivare a costare la cifra record di 19.656 euro a Riccione. Da 1.526 a 5.277 euro la spesa in mezza pensione a Rimini.
Toscana
Marina di Pietrasanta a località con le tariffe medie più elevate: un soggiorno costa dai 3.920 ai 6.194 euro a settimana in mezza pensione. Il record spetta però a Viareggio, dove senza colazione e cena il costo dell’alloggio ad agosto arriva a 15.572 euro.
Liguria
In Liguria, senza mezza pensione, si spende da 818 a 7.443 euro a Rapallo, da 1.435 a 7.179 euro a Santa Margherita ligure, da 1.316 a 4.233 euro a Diano Marina e da 1.163 a 3.544 euro a Lerici.
Veneto
Tariffe molto differenziate in Veneto: a Lido di Jesolo un soggiorno di 7 notti costa da un minimo di 1.374 euro a un massimo di 7.807 euro, prezzo che scende a un massimo di 5.396 euro a Caorle e 4.937 euro a Bibione
Friuli Venezia Giulia
Più economiche le spiagge del Friuli: a Lignano Sabbiadoro si spende in mezza pensione da 2.618 a 5.677 euro, e da 1.019 a 5.187 euro senza colazione e cene incluse. A Grado bastano dagli 895 ai 3.792 euro (senza mezza pensione).
Marche
A Gabicce Mare una struttura 3 stelle in mezza pensione costa minimo 2.789 euro nel periodo di agosto, e può arrivare a 4.305 euro senza mezza pensione. Più economiche Porto SantʼElpidio (da 1.133 a 2.370 euro) e Senigallia (da 955 a 2.372 euro, ma si dovrà rinunciare ai pasti in struttura).
Abruzzo
Senza mezza pensione, soggiornare 7 notti con due bambini costa ad agosto da un minimo di 1.093 euro di Silvi Marina a un massimo di 3.882 euro di Giulianova.
Lazio
Anzio la località più economica tra quelle esaminate in regione: un pernotto in un 3 stelle parte da 918 euro, ma arriva a oltre 3mila euro al Circeo (senza mezza pensione)
Campania
Tariffe altissime nella prestigiosa costiera amalfitana: senza mezza pensione, si spendono per un classico 3 stelle dai 4.000 agli 11.920 euro a Positano; fino a 8.358 euro a Sorrento e un massimo di 7.446 euro ad Amalfi. Più conveniente il Cilento: nello stesso periodo, e con colazione e cene incluse, la spesa varia dai 2.422 ai 4.368 euro.
Sicilia
Il record del caro-tariffe spetta a Cefalù, dove una struttura 3 stelle (o equiparata) costa ad agosto fino a 22.343 euro a settimana (senza mezza pensione). Nello stesso periodo, si arriva a spendere 8.718 euro a San Vito Lo Capo, 6.913 euro a Taormina. Molto più economiche Mondello (da 923 a 1.466 euro, Porto Empedocle (a 1.095 a 3.044 euro) e Mazara del Vallo (da 989 a 5.008 euro).
Calabria
Una settimana in mezza pensione costa ad agosto dai 2.492 ai 3.860 euro a Capo Vaticano, spesa che arriva a 5.030 euro a Tropea (ma senza mezza pensione)
Sardegna
L’analisi condotta da Assoutenti prende in questo caso in esame i soggiorni senza mezza pensione: il record spetta a San Teodoro, dove una struttura a 3 stelle per 4 persone costa ad agosto fino a 20.570 euro, battendo Baja Sardinia (tariffa massima 12.054 euro) e Porto Cervo (9.054 euro). Per Villasimius la spesa varia da un minimo di 798 euro a un massimo di 6.845 euro, Golfo Aranci da 1.231 a 6.350 euro, La Maddalena da 1.209 a 6.720 euro, Alghero da 1.171 a 5.307 euro
Puglia
E’ Gallipoli la meta più costosa della Puglia: in regime di mezza pensione una famiglia con due bambini spende almeno 4.140 euro a settimana, ma senza cena e colazione incluse nel prezzo si può arrivare anche a 9.090 euro. Fino a 8.317 euro a Otranto, 6.994 euro a Ostuni. Per soggiornare a Vieste la spesa varia da 1.264 a 4.002 euro, mentre per Leuca si spendono dai 1.054 ai 4.339 euro.
Ma Federalberghi Sardegna non ci sta. E attraverso una nota stampa, fa sapere che: “Non si può pensare di trasmettere un’idea della Sardegna turistica basandosi esclusivamente sui prezzi praticati dal 12 al 19 agosto: in Sardegna ci sono vacanze per tutte le tasche, da aprile a novembre e l’Isola non è più cara di altre destinazioni”.
“Il vero problema delle vacanze in Sardegna è l’eccessiva concentrazione stagionale. Sono anni che auspichiamo una redistribuzione dei flussi turistici - ricorda Paolo Manca, presidente regionale e vice presidente nazionale dell’associazione - ancora troppo concentrati nelle settimane centrali di agosto: l’intero sistema Italia dovrebbe riprogrammare i cicli lavoro-ferie come accade in altri Paesi europei. In questo modo, con una richiesta spalmata, il mercato si livellerebbe e i prezzi sarebbero più bilanciati. Ciò consentirebbe una migliore fruizione del territorio nei diversi periodi dell’anno”.
“Se parliamo di caro-vacanze dobbiamo partire innanzitutto dai trasporti - aggiunge il presidente degli albergatori sardi - dove l’aumento vertiginoso dei prezzi dei voli deriva dall’utilizzo improprio della continuità territoriale che, con l’esclusiva delle rotte, ha fatto lievitare i biglietti in maniera incontrollata su Roma e Milano. A ciò si aggiungono il calo delle frequenze dal resto d’Europa e i trasporti marittimi, con le navi che da anni praticano una politica di vendita concentrata sui tour operator, penalizzando i prezzi al dettaglio”.
Nello specifico del settore alberghiero “la stessa ricerca di Assoutenti, però - prosegue Manca -, certifica che in Sardegna si può fare una settimana di vacanza anche in quei giorni di agosto con meno di mille euro”. “Gli aumenti dei costi dei soggiorni riscontrati in generale, al netto degli errori dei sistemi di prenotazione, come quello delle vacanze da 20mila euro a San Teodoro - sottolinea il presidente regionale -, sono rincari obbligati, per coprire i costi energetici che gli albergatori hanno scaricato solo in parte sui prezzi finali, sopportandone il carico, proprio per non penalizzare eccessivamente il mercato”.
Ma ciò che non si considera nella ricerca di Assoutenti è da un lato la qualità delle strutture sarde, tra le più alte d’Italia nonostante la stagionalità e dall’altro l’elevata qualità dei servizi che può essere mantenuta solo ricorrendo a un gran numero di collaboratori qualificati e formati, che nei bilanci di un’azienda alberghiera è la principale voce di costo.
“Nel complesso - conclude Manca - analizzando i dati della ricerca e alla luce di tutti i fattori citati, che devono necessariamente essere presi in considerazione insieme, la Sardegna delle vacanze costa meno di altre destinazioni equivalenti per qualità, nel Mediterraneo. Proprio per questo consigliamo ai tantissimi viaggiatori che in questo momento stanno decidendo la meta delle proprie vacanze, di scegliere l’Isola e di farlo scommettendo sui mesi in cui i prezzi e i flussi di visitatori sono più bassi, come in questo mese di giugno, l’imminente luglio o settembre e ottobre”.
@Monica Magro