Proprio ora che si stava tornando alla normalità dopo 3 anni di covid, ecco di nuovo un altro ostacolo: la pandemia ha fatto cadere in ginocchio tantissimi settori e dato la bastonata finale a quelli che erano già in grave difficoltà.

Oltre ad impoverire le tasche della gente, ha fatto aumentare i prezzi alle stelle, in questo caso parliamo dei viaggi, in particolare delle gite scolastiche.

Prezzi troppo alti, aumentati del 20%, per pochi giorni, risultato finale? Gli studenti rinunciano alle gite. Proprio ora che si poteva ricominciare a viaggiare, conoscere nuovi paesi, divertirsi, assaporare nuove culture e fare nuove esperienze, una parvenza di normalità alla quale per il momento gli studenti dovranno rinunciare.

Più della metà di loro non va in gita, il costo parte dai 350 ai 600€ per 5-6 giorni. Si rinuncia all'estero e si sceglie una meta più economica in Italia, ma spesso gli istituti non riescono a far quadrare il bilancio e scelgono a malincuore di non viaggiare nemmeno nel nostro paese.

Crisi e inflazione non permettono alle famiglie di sostenere dei costi così alti.

Un circolo vizioso, i prezzi aumentano (non solo quelli delle agenzie di viaggio, aerei, treni, navi e hotel), le tasche degli italiani si svuotano, gli stipendi non sono abbastanza alti da mettere da parte qualche risparmio.

E chi ne paga le conseguenze in questo caso sono i ragazzi, che perdono forse la loro unica opportunità di conoscere il mondo e divertirsi, negando loro un diritto "innegabile" appunto, che è quello della cultura e della conoscenza. 

@Redazione Sintony News