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9 Ottobre 2012

Crolla il potere d'acquisto delle famiglie

Crolla il potere d'acquisto delle famiglie. Tenuto conto dell'inflazione

Crolla il potere d'acquisto delle famiglie. Tenuto conto dell'inflazione, nel secondo trimestre 2012 si è ridotto dell'1,6% rispetto al precedente e del 4,1% rispetto al secondo trimestre 2011. Il calo tendenziale è il più marcato dal 2000. L'Istat indica inoltre che la propensione al risparmio e' stata pari all'8,1%, con una diminuzione di 0,6 punti rispetto al trimestre precedente e di 0,5 punti rispetto allo stesso periodo 2011. Conferma per il pil: nel secondo trimestre -0,8%, -2,6% nell' anno.

Sei italiani su dieci (61 per cento) hanno tagliato la spesa per effetto del crollo del potere d'acquisto, mentre un 6 per cento non riesce ad arrivare a fine mese. E' quanto emerge da un'analisi Coldiretti/Swg sui dati Istat relativi al reddito e risparmio delle famiglie nel secondo trimestre del 2012. Tra le tendenze emergenti si evidenzia l'aumento di quanti acquistano prodotti locali (40 per cento) e scelgono solo frutta e verdura di stagione (50 per cento) magari senza intermediazione con un balzo record del 23 per cento in un anno degli acquisti fatti direttamente dal produttore, resi possibili dalla rete degli agricoltori di Campagna Amica.


Per il Codacons "è una mazzata sulle famiglie italiane. Una perdita superiore persino a quella del 2009, l'anno buio della crisi. Per l'associazione di consumatori è come se una famiglia di 3 persone avesse avuto, rispetto al 2011, una perdita equivalente a 1.407 euro (1.192 euro per una famiglia di 2 persone). Una tassa invisibile, una ferita che sta dissanguando gli italiani. In queste condizioni il crollo dei consumi non potrà che proseguire anche nel 2013 e la ripresa sarà sempre meno vicina". Per questo il Codacons chiede al Governo "un dl salvafamiglie, mirato a salvaguardare la capacità di spesa delle famiglie erosa da inflazione, tasse, disoccupazione, blocco degli stipendi, mancati rinnovi contrattuali".