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8 Gennaio 2024

Domanda e offerta di lavoro in Italia, ecco le figure più richieste

Secondo il Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, delle 508mila assunzioni programmate in gennaio 250mila rischiano di rimanere scoperte

Il 2024 si apre con un mercato del Lavoro italiano ancora caratterizzato dal mismatch, ovvero dalla mancata corrispondenza tra domanda e offerta di lavoro. Secondo il Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, delle 508mila assunzioni programmate in gennaio 250mila rischiano di rimanere scoperte.

Tra le figure dove maggiore risulta la discrepanza tra domanda e offerta in Italia spiccano gli specialisti in scienze della vita. Le aziende faticano a trovare il 91,4% di farmacisti, biologi e altri appartenenti al gruppo professionale.

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Emerge anche che si registrano difficoltà nell'assunzione di operai addetti a macchinari dell’industria tessile e delle confezioni. Si cercano ma non si trovano inoltre fonditori, saldatori, montatori di carpenteria metallica e addetti alle rifiniture nelle costruzioni. Sul podio anche i tecnici della gestione dei processi produttivi di beni e servizi con percentuali di "mismatch" superiori al 70%.

Nonostante le difficoltà nel reperire profili specializzati, aumenta il volume delle assunzioni sia in confronto a gennaio 2023 (+0,9%) sia sull'intero trimestre. Nel periodo gennaio-marzo sono in programma 1,4 milioni di nuovi contratti: +5,3%.

Tra i comparti dove si registra maggiore dinamismo in questo primo scorcio di anno ci sono i servizi alle persone con 70mila assunzioni programmate. Seguono i settori del commercio e delle costruzioni, entrambi con trend positivi sul 2023.

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Per gennaio 2024 il Bollettino informativo di Excelsior stima invece una flessione nelle assunzioni programmate per i settori del turismo e del manifatturiero, in calo rispettivamente del 12,1 e del 2,3% rispetto a 12 mesi fa.

Per quanto riguarda la tipologia di contratti, sebbene in calo rispetto a un anno fa, i rapporti a tempo determinato si confermano la forma maggiormente proposta, pari al 40,5%. Aumenta invece il tempo indeterminato che rappresenta 129mila assunzioni programmate nel mese: +7mila sul 2023.

Le cause del mismatch sono molteplici e possono essere ricondotte a fattori sia strutturali che congiunturali. Tra quelli strutturali, vanno segnalati la crescente complessità delle tecnologie e dei processi produttivi, che richiede competenze sempre più elevate, e la globalizzazione, che ha reso più competitivo il mercato del lavoro e ha portato a una maggiore mobilità dei lavoratori.

Tra i fattori congiunturali, vanno invece segnalati la ripresa economica, che ha portato a un aumento della domanda di lavoro, e la carenza di formazione, che non sempre è in grado di soddisfare le esigenze delle imprese.

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Quindi se da una parte per le imprese il mismatch può portare a una riduzione della produttività, a un aumento dei costi e a una difficoltà di competere sui mercati internazionali; d'altra parte per i lavoratori può portare a una difficoltà di trovare un'occupazione, a una riduzione del salario e a una perdita di opportunità di carriera.

Il governo italiano ha recentemente varato un piano di 15 miliardi di euro per la formazione professionale, che mira a ridurre il mismatch e a favorire l'occupazione giovanile.

@Redazione Sintony News