Momenti di tensione si sono registrati nelle scorse ore con un volo Ryanair in fase di atterraggio a Tel Aviv mentre un razzo esplodeva a poche centinaia di metri. Anche se centinaia di voli sono stati cancellati, le partenze da e per Tel Aviv sono ancora operative, ma nelle scorse ore alcuni momenti di preoccupazione hanno interessato un velivolo della Ryanair che stava per atterrare allo scalo "Ben Gurion": un razzo sparato da Hamas è caduto a pochissima distanza dall'aeroporto mentre il volo proveniente da Vienna era in fase di atterraggio.
Si tratta del volo FR7161 il quale, arrivato nell'area calda dello scontro, ha percorso la rotta "H14" che è tra le poche ad essere rimasta aperta per i velivoli passeggeri dopo che si va sempre più in direzione di un blocco del traffico aereo e, comunque, al di sopra di una certa quota di crociera stabilita in 3.500 metri. Proprio nelle fasi finali del volo Vienna-Tel Aviv alcuni razzi non sono stati intercettati dal sistema anti-missili "Iron Dome" esplodendo in aree densamente popolate. Tra questi, a circa 500 metri dall'aeroporto ne è esploso uno: i piloti non se la sono sentiti di atterrare e hanno chiesto alla Torre di controllo il dirottamento verso la più sicura Cipro dove il viaggio di equipaggio e passeggeri si è concluso nel migliore dei modi.
Ryanair ha comunicato di essere costretta a "cancellare i voli da/per l'aeroporto di Tel Aviv tra lunedì 9 e mercoledì 11 ottobre" a causa di restrizioni operative che esulano dal controllo della compagnia. Il vettore low cost ha spiegato che i passeggeri interessati "verranno informati delle loro opzioni se cambiare volo o ricevere un rimborso completo tramite e-mail/SMS". La compagnia irlandese si scusa per i disagi e le "cancellazioni inevitabili" consigliando "a tutti i passeggeri che dovranno viaggiare da/per Tel Aviv tra ieri lunedì 9 e mercoledì 11 ottobre di controllare l'app Ryanair per gli ultimi aggiornamenti sullo stato del volo".
La piattaforma Ops Group spiega che visti i rischi molto elevati causati dal conflitto, viene raccomandato alle compagnie aeree internazionali "di evitare completamente lo spazio aereo israeliano, evitare tutte le destinazioni israeliane, in particolare Tel Aviv, considerare attentamente le scelte di rotta verso Amman e gli altri aeroporti della Giordania", ricordando quanto accaduto tre anni fa, 8 gennaio 2020, quando un Boeing della Ukraine Airlines fu abbattuto e persero la vita 176 passeggeri.
L'Easa (Agenzia Europea per la Sicurezza aerea) nelle scorse ore ha già avvisato che Israele è considerata terra di conflitto fino alla fine del mese di ottobre ma che "i rischi per l’aviazione civile siano al momento gestiti efficacemente dalle autorità dello Stato israeliano". Questo non vuol dire che sia sempre tutto sotto controllo come è accaduto nelle scorse ore al volo Ryanair e che si continuerà a monitorare la situazione "al fine di valutare se vi sia un aumento o una diminuzione del rischio per gli operatori aerei dell’Unione europea a seguito dell’evoluzione della minaccia".
Redazione sintony.it