Il sindaco di Olbia Settimo Nizzi ha firmato ieri, 22 giugno, un’ordinanza che vieta il fumo negli spazi esterni di bar, ristoranti, hotel ed esercizi similari, compresi quelli allestiti con sedie e tavolini, anche se sprovvisti di coperture temporanee o fisse. Il divieto è esteso anche alle sigarette elettroniche.
«Gli spazi esterni di bar, ristoranti e hotel sono aree particolarmente rilevanti per la salute pubblica. Qui le persone che non fumano, inclusi i bambini, sono costrette a respirare il fumo passivo – spiega il primo cittadino olbiese -, magari mentre stanno cenando. Il provvedimento va a beneficio anche dei fumatori, che si sposteranno per fumare e non dovranno respirare anch’essi le sigarette degli altri».
I responsabili delle aree degli esercizi pubblici devono curarsi di posizionare all’ingresso, o in altra posizione ben visibile, gli avvisi di divieto di fumo mediante appositi cartelli. I trasgressori sono puniti con una sanzione amministrativa da 25 euro a 500 euro.
Nel mese di marzo scorso il Governo ha annunciato una nuova stretta sul fumo di sigaretta anche all’aperto, che riguarda anche le sigarette elettroniche e i prodotti da tabacco riscaldato. La bozza delle nuove norme prevede un divieto totale di fumo per tutti i tipi di sigarette non solo all’interno, ma, in assenza un’area riservata ai fumatori, anche all’esterno dei locali. Il provvedimento di Nizzi non è una novità. Divieti di fumo all'aperto, comprese spiagge e parchi, sono vigenti in numerosi Paesi europei e anche in Sardegna.
Divieto di fumo sarà esteso all’aperto anche nei pressi delle fermate dei mezzi di trasporto pubblico come metro, bus, treni e traghetti, mentre le sale fumatori negli aeroporti verranno eliminate. Sarà vietato fumare anche nei parchi qualora ci fossero presenti bambini o donne incinte. Inoltre, la pubblicità delle sigarette elettroniche sarà soggetta ai rigidi paletti imposti ai prodotti da fumo tradizionali, con qualsiasi forma pubblicitaria diretta e indiretta vietata.
La prima legge antifumo, la così detta Legge Sirchia, che prese il nome dal ministro della Salute Girolamo Sirchia, che propose la norma, fu varata nel 2005 dal secondo governo Berlusconi.
Redazione sintony.it