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26 Maggio 2023

Pulizie domestiche: in Spagna arriva l’app per dividerle equamente in famiglia

A settembre arriverà una nuova app per poter dividere equamente le faccende domestiche tra ogni membro della famiglia

 

La Segretaria di Stato per l’Uguaglianza, Ángela Rodríguez, ha annunciato che il Ministero guidato da Irene Montero, lancerà un’applicazione che servirà a contare le ore che ogni membro della famiglia occuperà nel fare le faccende domestiche. L’applicazione sarà lanciata a settembre e se da un lato mira a redistribuire equamente le faccende domestiche, dall’altro cercherà anche di portare alla luce quelli che sono i cosiddetti “compiti invisibili” ovvero quei lavori di cura che sono spesso svolti dalle donne senza alcun aiuto o retribuzione.

Infatti, secondo il più recente report dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE), in Spagna le donne dedicano più del doppio del tempo rispetto agli uomini per quanto riguarda il lavoro di cura. Le donne si fanno carico della cura dei figli/e, delle pulizie di casa e della spesa in maniera sproporzionata rispetto alla controparte maschile (cinque ore rispetto alle due degli uomini) e per questo il Governo spagnolo ha deciso di intervenire.

 

 

L’app mira a cercare di promuovere una ripartizione equa delle faccende domestiche, fornendo un sistema che consente di contare le ore dedicate da ciascun membro della famiglia a ogni compito. Tuttavia, non è pensata solo per le famiglie, ma può essere utilizzata anche da chi condivide un appartamento o vive con amici. Sarà simile alle applicazioni che si possono usare per i viaggi degli amici per contabilizzare e dividere le spese sostenute da ciascuno.

Questa iniziativa viene promossa dal Governo spagnolo perché fa parte del Piano Co-responsabili, che punta a rendere lo Stato corresponsabile dell’assistenza e a rendere più equa la condivisione dei compiti non retribuiti in casa tra uomini e donne. Il Ministero dell’Uguaglianza è conscio che si tratta di un’iniziativa che non soddisferà le attuali esigenze di conciliazione, dato che sono stati investiti 200 milioni all’anno. Tuttavia si spera che serva ad avviare un percorso che porti ad una maggiore equità tra uomo e donna.

 

Marta Rachele Pusceddu