Mai prima d'ora era stato possibile vedere lo sviluppo dell'embrione umano in maniera così dettagliata, tenendo d'occhio il processo di crescita passo per passo, durante la gravidanza, fino a ottenerne un ologramma in 3D: è stato possibile combinando fra loro intelligenza artificiale e realtà virtuale. I risultati hanno messo alla luce che più lo sviluppo embrionale avviene lentamente, più aumenta il rischio di aborto.

La ricerca, resa pubblica sulla rivista Human Reproduction, è stata condotta all'Erasmus Medical Center dell'Università di Rotterdam, nei Paesi Bassi, dal gruppo della ginecologa Melek Rousian.

Carsten Pietersma, primo autore dell'articolo ha spiegato: "E' la prima volta che siamo in grado di osservare la gravidanza in via di sviluppo". 

"Senza l'aiuto del 3D e della realtà virtuale è molto più difficile esaminare lo sviluppo dell'embrione. La tecnologia della realtà virtuale 3D rende molto più facile vedere lo sviluppo di braccia e gambe", ha precisato.

La ginecologa Melek Rousian ha osservato: "Abbiamo scoperto che, più è lungo il tempo che l'embrione impiega per svilupparsi, più aumenta il rischio di un aborto. In futuro, la capacità di valutare la forma e lo sviluppo degli embrioni potrebbe essere utilizzata per stimare la probabilità che una gravidanza continui fino al parto di un bambino sano. Questo consentirebbe agli operatori sanitari di fornire consulenza alle donne e ai loro partner sull'esito potenziale della gravidanza e sull'identificazione tempestiva di un aborto spontaneo".

"Particolarmente utile per le coppie che hanno avuto precedenti gravidanze concluse con un aborto spontaneo: potremmo essere in grado di indicare il rischio di un altro aborto spontaneo o forse offrire qualche rassicurazione precoce", conclude la ginecologa. 

Nella ricerca sono state coinvolte 644 donne gravide, fra la settima e la decima settimana, assoldate fra il 2010 e il 2018 nello studio Predict, diretto nello stesso centro universitario; di queste donne, 33 hanno avuto un aborto spontaneo. 

Il gruppo di ricerca si è servito delle tecniche più avanzate della diagnosi per immagini e, grazie all'Intelligenza artificiale, ha tramutato i dati in immagini tridimensionali, ottenendo degli ologrammi, impiegando anche della realtà virtuale. In questa maniera, è stato possibile osservare con un dettaglio senza precedenti ogni fase dello sviluppo, compresa la formazione di braccia e gambe e il modo in cui si sviluppa e si modella il cervello. Inoltre, è stato possibile misurare il volume e la lunghezza complessive dell'embrione. Un risultato importante, visto e considerato che la visualizzazione in 3D è fondamentale per ricostruire la morfologia dell'embrione.

Alessandro Paolo Porrà