Giorgia Soleri ha raccontato in un'intervista al Corriere della Sera la scelta di abortire a 21 anni. "Ci sono cose di cui non si parla, perché c’è uno stigma pesante. Ma quando apri uno spiraglio, si apre un vaso di pandora", inizia l'influencer che recentemente ha vinto il premio come Creator dell'anno 2022.
"Ho scoperto il potere della condivisione facendo attivismo", spiega, facendo riferimento al suo impegno per dare voce a chi soffre di vulvodinia, "da lì ho avuto la forza di trattare altri aspetti della mia vita, come il soffrire di depressione o l’aver abortito".
Giorgia racconta che a quel tempo era giovanissima, "avevo problemi di salute mentale ed economici", dice, "non avevo un lavoro con entrate certe".
Il percorso di aborto è stato però tutt'altro che semplice: "Il momento in cui mi sono interfacciata col mondo sanitario è stato un’esperienza che mi è stata fatta vivere in modo estremamente negativo. La 194 ha lacune enormi che dovrebbero essere prese in considerazione. Invece rimane una legge fuori dal periodo storico in cui viviamo".
"Sono andata in consultorio e sono stata aggredita dalla ginecologa, mi sgridò dicendo che noi giovani facciamo sesso senza precauzioni e usiamo l’aborto come contraccettivo, senza sapere nulla della mia storia", denuncia Soleri.
@Marzia Diana