Centinaia di chiamate con voce registrata ad ogni ora del giorno, tutte effettuate da numeri differenti. Propongono investimenti finalizzati all'acquisto di azioni Amazon ma, avvisa la Consob: "Non sono realmente riconducibili ad Amazon e risultano finalizzate all’acquisizione di dati personali e/o somme di denaro degli utenti. Attenzione, è una truffa bella e buona".
A dare l'allarme sono le associazioni dei consumatori, le quali mettono in guardia milioni di cittadini presi di mira da questo "telemarketing fraudolento".
Le chiamate, come spiegato da Il Fatto Quotidiano, vengono fatte usando chatbot in grado di arginare l’iscrizione al Registro delle Opposizioni per i numeri dei cellulari. E le chiamate arrivano da numeri di cellulare senza anonimo o i prefissi esteri.
Sulla questione è intervenuto anche il Codacons, il quale ha precisato: "Attenzione perché si tratta di una truffa bella e buona. La stessa Amazon, all’interno del proprio sito internet, nella sezione 'Sicurezza e Privacy' specifica che comunicazioni via e-mail, sms o telefono da parte di Amazon non includono mai richieste di informazioni personali e/o proposte di investimenti finanziari finalizzati a opportunità di guadagno".
Già l’anno scorso la Consob aveva analizzato il fatto, spiegando: “Queste proposte, oggetto di campagne pubblicitarie promosse da soggetti non identificati attraverso internet e telefono, si configurano come truffe, in quanto non sono realmente riconducibili ad Amazon e risultano finalizzate all’acquisizione di dati personali e/o somme di denaro degli utenti".
L'avvocato Anna D'Antuono dell'Aduc ha esposto le criticità della situazione a La Stampa: “Si tratta di un nuovo aspetto molto preoccupante. Abbiamo verificato che il broker ha licenza nelle Isole Vergini Britanniche e quindi è del tutto abusivo in Italia".
Solitamente, vengono utilizzati i brand famosi di società quotate in Borsa come Amazon, Juventus, Ferrari e Poste Italiane. Inoltre, è possibile effettuare segnalazioni all'Agcom ma, i tempi dell'istruttoria sono lunghi e le sanzioni non sono adeguate alla gravità dei fatti.
Alessandro Paolo Porrà