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22 Settembre 2023

Nessun dialogo al Rifugio Cuori Liberi, per gli animalisti è una strage di maiali sani

A causa della peste suina, maiali protetti e non destinati al consumo umano sono stati abbattuti per gli attivisti è un “gravissimo precedente”

Due giorni fa gli animalisti si sono radunati per protestare davanti ai cancelli del Rifugio Cuori Liberi, un santuario in provincia di Pavia dove animali da reddito sfuggiti agli abusi dell’industria alimentare avevano trovato casa e vivevano felici al fianco dei gestori del rifugio. Tuttavia, il loro sollievo non è durato a lungo: in seguito ai recenti focolai di peste suina africana riscontrati in diverse zone d’Italia, l’ATS ha predisposto la soppressione dei maiali, anche quelli sani in via preventiva.

 

Un maiale ospite del rifugio ’Cuori Liberi’

 

Diverse associazioni e volontari hanno manifestato contro la mancanza di altri protocolli verso gli individui sani, visto che il virus non è un problema per l’uomo, che ne è comunque veicolo, ma lo è solo per i maiali e per i danni economici che causerebbe al comparto produttivo della carne. Per gli attivisti si è trattato di un “precedente gravissimo” e violento poiché gli animali soppressi e buttati come rifiuti dagli operatori ATS, erano considerati a tutti gli effetti da compagnia. Tuttavia, in Italia non vi è ancora una regolamentazione per questi luoghi, ed essendo considerati a tutti gli effetti come allevamenti, subendone le stesse sorti.

 

La polizia trascina via gli attivisti nel rifugio Progetto Cuori Liberi

 

La gravità del fatto sta proprio nella possibilità di applicare protocolli così crudeli anche ad altri animali in futuro, magari anche a cani e gatti qualora ci fosse la necessità. Per gli attivisti è necessario smettere di fare distinzioni tra animali da reddito e di compagnia, ma soprattutto regolare l’approccio al consumo di carne. Sono stati usati metodi anche verso le persone che manifestavano pacificamente, molti dei presenti  caricati dalla polizia sono stati portati in ospedale per i danni riportati.  

@RedazioneSintony.it