Oltre duemila persone ieri mattina hanno risposto all’appello del WWF Italia e di altre associazioni animaliste e ambientaliste “Un futuro per l’Orso”, in memoria dell’orsa Amarena e in difesa della fauna italiana, e hanno percorso le strade del comune di Pescina, in provincia de L’Aquila, dove tante volte l’orsa Amarena era passata con i suoi cuccioli. “Tante persone provenienti dall’Abruzzo e non solo – si legge in una nota del WWF – hanno marciato in maniera pacifica e rispettosa, ma determinate a chiedere giustizia per Amarena, un impegno straordinario per la tutela dei suoi due cuccioli e una maggiore difesa della fauna italiana anche attraverso un inasprimento delle pene per chi si macchia di questi crimini di natura”.
Per questa manifestazione delle associazioni ambientaliste e animaliste è stato scelto come luogo simbolico il comune di Pescina dove una intera comunità, al pari della stragrande maggioranza degli abruzzesi, ha vissuto in maniera assolutamente pacifica i frequenti passaggi di Amarena lungo le strade e i vicoli del paese e delle frazioni.
Il triste e ingiustificabile epilogo della vicenda di questa bellissima orsa chiama tutti ad una grandissima responsabilità, spiega il WWF: la conservazione dell’orso bruno marsicano, ad oggi l’orso più a rischio del continente europeo. Tutti, istituzioni, ambientalisti, associazioni di categoria devono sentirsi parte di un grande progetto di conservazione teso a salvare gli ultimi 60 orsi bruni marsicani rimasti al mondo. “Il drammatico atto di bracconaggio contro l’orsa Amarena è anche conseguenza di un’azione sistematica di disinformazione che riguarda la convivenza tra uomo e grandi carnivori e più in generale tra uomo e natura”, ha detto nel corso della manifestazione di Pescina Luciano Di Tizio, Presidente del WWF Italia.
Wwf e associazioni ambientaliste chiedono una pena esemplare per chi si è macchiato di questo gravissimo atto, senza alcun accanimento, ma nella convinzione che atti del genere non possano essere risolti con il pagamento di una semplice ammenda; un impegno straordinario affinché sia garantita la sopravvivenza, libera e in natura, dei cuccioli di Amarena.
Le associazioni chiedono ancora la fine del clima di odio verso la fauna italiana che sta alimentando gli atti di bracconaggio e di crudeltà contro gli animali cui assistiamo giornalmente; inasprimento delle pene per coloro che si macchiano di reati contro gli animali e, più in generale, contro lo straordinario patrimonio naturale del nostro Paese e infine il rafforzamento di politiche gestionali capaci di garantire la coesistenza tra le attività umane e le specie selvatiche, ad iniziare dai grandi predatori, attraverso la diffusione di corrette conoscenze, di buone pratiche di comportamento e degli strumenti di prevenzione e di indennizzo dei danni. La manifestazione è stata promossa da WWF Italia, LIPU, LAV, ENPA, Legambiente, LNDC Animal Protection, Dalla parte dell’Orso, Salviamo l’Orso.
Redazione sintony.it