Dopo i casi di Palermo e Caivano, dove di recente sono avvenuti due gravi episodi di violenza ai danni di tre ragazze (a Palermo, una 19enne è stata violentata da 7 ragazzi, mentre a Caivano, due ragazzine di 10 e 12 anni hanno subito lo stesso da un branco di 15 ragazzi), non c'è più tempo da perdere: da settembre, negli istituti scolastici di secondo grado, prenderanno il via le lezioni di educazione alla sessualità.
Il Messaggero ha presentato il progetto del dicastero di Trastevere che ha accolto l'appello di insegnanti, psicologici, magistrati e funzionari della pubblica sicurezza, per combattere la violenza di genere in ogni sua forma.
Proprio per questo, si tratterà più precisamente di educazione sulla violenza di genere e sul consenso, e sarà guidata dagli stessi studenti. Così, già all'inizio dell'anno scolastico che partirà a breve, avrà il via questa nuova iniziativa che prevede di portare nelle scuole il tema della violenza di genere.
Il piano contro la violenza di genere, promosso dal ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara, prevede che in classe si facciano lezioni di educazione alla sessualità, da intendere "come corsi di formazione specifica sulla parità di genere, il rispetto dell'altro sesso e contrasto ad ogni residuo di "machismo e maschilismo".
Le lezioni potranno essere tenute da esperti del settore (psicologi, rappresentanti di associazioni in difesa delle vittime di violenza, avvocati), e prevederanno un forte coinvolgimento degli studenti. Il modello è quello della "peer education", educazione tra pari, con le lezioni tenute dagli stessi studenti.
Ogni gruppo dovrà approfondire un determinato aspetto della violenza di genere, e gli spazi 'autogestiti' verranno affiancati anche dagli interventi degli addetti ai lavori.
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