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22 Agosto 2023

Stupro di Palermo, Ermal Meta twitta: "Vi auguro di finire sotto 100 lupi in galera"

Il messaggio del cantante è stato definito da alcuni "orribile". Lui ha replicato: "Di orribile c’è quello che hanno fatto "

"Lì in galera, se mai ci andrete, ad ognuno di voi 'cani' auguro di finire sotto 100 lupi in modo che capiate cos’è uno stupro". Lo ha scritto il cantante Ermal Meta ieri in un messaggio su Twitter che alcuni utenti hanno definito 'orribile', riferendosi allo stupro di Palermo subito da una giovane di 19 anni. L'episodio è accaduto la notte del 7 luglio scorso al Foro Italico. E' scattata poi una vergognaosa caccia al video sui gruppi Telegram.

 

Stupro di Palermo, Ermal Meta e il tweet delle polemiche: "Vi auguro di  finire sotto 100 lupi in galera"

 

"Di orribile – ha replicato - c’è quello che hanno fatto, di orribile c’è il trauma che quella ragazza probabilmente si porterà dietro per molto tempo, di orribile c’è la madre di uno di loro che cerca di far passare per una poco di buono la vittima, di orribile c’è la mancanza totale di empatia, di orribile c’è filmarla, deriderla, lasciarla per strada come uno straccio e poi minacciarla, di orribile c’è la totale mancanza di umanità".  

 

Ermal Meta sullo stupro a Palermo: A voi cani, auguro di finire in galera  sotto 100 lupi

 

"Conosco persone, donne, - ha proseguito Ermal Meta - che da uno stupro non si sono riprese mai più. Che scattano in piedi appena sentono un rumore alle loro spalle, che non sono più riuscite nemmeno ad andare al mare e mettersi in costume da bagno come se non avessero nemmeno la pelle. Vogliamo salvare e recuperare un branco? Ok, sono d'accordo. Ma come salviamo una ragazza di 19 anni – ha proseguito - che d’ora in poi avrà paura di tutto? Perché la responsabilità sociale la sentiamo nei confronti dei carnefici e non in quelli della vittima? Se c'è una qualche forma di responsabilità collettiva nei confronti dei carnefici, allora dovremmo provare a sentirci responsabili anche per quella ragazza e per tutte le vittime di stupro perché è a loro che dobbiamo veramente qualcosa, sono le vittime che vanno aiutate a ricostruire la propria vita".

 

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"Per quanto riguarda le pene esemplari credo che siano assolutamente necessarie per un semplice motivo – ha aggiunto - nessun atto criminale viene fermato dalla paura della rieducazione, ma da quella della punizione. L'educazione deve funzionare prima che si arrivi a compiere un abominio del genere. Ovviamente siamo tutti garantisti finché la 'bomba' non ci cade in casa".

 

"Non è la collettività ad averli portati a compiere uno scempio del genere, ma una loro precisa e lucida scelta. Se l’educazione (compito della famiglia) non funziona prima, deve funzionare la punizione dopo, proprio per difendere la collettività che tanto ti sta a cuore. Esporsi non giova mai a nessuno, ma non riesco a non mettermi nei panni della vittima e a non sentirmi male per lei. Colpa mia. Voi che avete la verità in tasca continuate pure a illuminare il mondo", ha detto ancora il cantante.

 

immagine di repertorio

 

Intanto proseguono le indagini. I 7 ragazzi accusati della violenza sessuale ridevano immaginando di sentire i loro nomi al telegiornale. Alla fine, i nomi dei 7 indagati sottoposti ieri a interrogatorio, sono davvero finiti sulle prime pagine dei media di tutt'Italia. In queste ore, i loro profili social e le loro vite sono nelle mani di tutto il Paese. Le forze dell'ordine continuano a indagare per trovare i cellulari occultati dal branco, che, secondo la magistratura potrebbero fornire ulteriori elementi su quanto accaduto nella notte del 7 luglio a Palermo.

Redazione sintony.it