Francesco Facchinetti si sfoga sul web a riguardo della violenza sulle donne. “Se i ragazzi si comportano in maniera sbagliata nei confronti dell'universo femminile e dei propri coetanei, di chi è la colpa? E' molto semplice: dei genitori e dell'educazione che manca”. Subito dopo decide di lanciare un appello ai genitori: “Insegnate ai vostri che ci sono dei limiti”. 

Facchinetti prende spunto dalla notizia che è circolata ieri. Due bambine di 12 anni sono state convinte da adolescenti di 14 anni a subire rapporti sessuali. Si contano in tutto 24 minorenni denunciati dalla polizia postale per pesantissime ipotesi di reato: violenza sessuale e divulgazione di video pedoopornografici. La denuncia è partita dalla madre di uno dei ragazzi, che ha trovato sul cellulare del figlio un gruppo WhatsApp su cui venivano mandati i contenuti.

“Io non faccio parte di quella falange che dice i giovani di oggi sono peggio di quelli di una volta. No, le cose brutte succedevano anche una volta” è così che si mostra Facchinetti: senza filtri. Il dj decide di parlare di alcuni fatti passati, ma preme il suo discorso sull’uso dello smartphone. “C'è più esposizione del corpo e stupidamente si pensa che condividere un video fatto col consenso della propria compagna sia giusto. Ma è una cosa sbagliata: condividere un contenuto privato, intimo è come dare in cibo la donna che ami o con cui sei stato”.

E poi il racconto in cui spiega un suo episodio passato, cercando di far arrivare il più possibile il messaggio ai giovani. “Stavo con una ragazza che non aveva mai fatto l'amore con nessuno. Non ricordo se avevo 17, 18 o 19 anni. Avevamo la stessa età. Ci troviamo a dormire insieme, eravamo andati forse a Bergamo perché io dovevo fare un concerto. Quella sera ci ubriachiamo. Ubriachi, forse così togliendo tutti i freni a mano che lei aveva, c'è stato un approccio. Ho capito che lei probabilmente si era anche ubriacata per la prima volta e mi sono bloccato, ho capito che non era la situazione giusta. Anche se ero giovane e avevo gli ormoni a palla, mi sono fermato. Fermato”.

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