News

Attualità
29 Giugno 2023

Arriva l’assegno di inclusione, addio al reddito di cittadinanza. Ecco le differenze

Tra le novità del Decreto Lavoro 2023 c'è l'assegno di inclusione, lo strumento che da gennaio 2024 sostituirà il reddito di cittadinanza

Addio reddito di cittadinanzada gennaio arriva l’Assegno di inclusione, di cui potranno beneficiare le famiglie con disabili, minori, over 60. Rispetto alla prima formulazione, nelle ultime settimane è stata ampliata la platea dei beneficiari includendo le persone in cura presso i servizi socio-sanitari certificati dalla Pa. L’importo è fino a 6mila euro l’anno, 500 al mese, più un contributo affitto (per le locazioni regolari) di 3.360 euro l’anno, 280 al mese. Se il nucleo è costituito da tutte persone almeno 67enni o disabili gravi l’importo mensile è di 630 euro (7.560 l'anno) più 150 euro di contributo d’affitto (1.800 l’anno).

Il nuovo strumento sarà erogato tramite una Carta d’inclusione, ricaricabile. I soldi caricati sulla Carta non potranno essere utilizzati per giochi che prevedono vincite in denaro o altre utilità. Non potranno servire per l'acquisto di sigarette, anche elettroniche, di derivati del fumo, di giochi pirotecnici e di prodotti alcolici. Insomma, si dovranno utilizzare per le spese di necessità.

La misura è erogata per 18 mesi. Poi dopo un mese di stop è rinnovata per periodi ulteriori di 12 mesi. Allo scadere dei periodi di rinnovo di dodici mesi è sempre prevista la sospensione di un mese. Nel caso di avvio di un’attività di lavoro dipendente da parte di uno o più componenti il nucleo familiare nel corso dell’erogazione dell’Assegno di inclusione, il maggior reddito da lavoro percepito non concorre alla determinazione del beneficio economico, entro il limite massimo di 3mila euro lordi annui.

Per poter essere beneficiari dell'assegno di inclusione è necessario:

  • essere residenti in Italia da almeno cinque anni;
  • avere un Isee di 9.360 euro e un reddito familiare inferiore a 6.000 annui moltiplicati per la scala di equivalenza (un valore del patrimonio immobiliare, come definito ai fini Isee, diverso dalla casa di abitazione di valore ai fini Imu non superiore a euro 150mila, non superiore a 30.000 euro);
  • non possedere navi, imbarcazioni, autoveicoli di cilindrata superiore a 1600 cc. o motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc.

Le donne vittime di violenza possono costituire un nucleo familiare indipendente da quello del marito anche ai fini Isee per l'accesso all'assegno di inclusione. Inoltre, queste donne potranno avvalersi di percorsi di inclusione personalizzati.

Per dichiarazioni o documenti falsi o attestanti cose non vere, scatta la reclusione da 2 a 6 anni. L’omessa comunicazione delle variazioni del reddito o del patrimonio, anche se provenienti da attività irregolari, nonché di altre informazioni dovute e rilevanti ai fini del mantenimento del beneficio, è punita con la reclusione da uno a tre anni.

 

 

L'assegno di inclusione si chiede all'Inps, con una procedura online. L'Istituto di previdenza deve verificare i requisiti. Per ricevere il beneficio economico, il richiedente deve effettuare l’iscrizione al sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa (Siisl), il nuovo portale del Lavoro, per sottoscrivere un patto di attivazione digitale. La richiesta può essere presentata presso i Caf. 

Una novità è che se si rifiuta un’offerta di lavoro, si perde il sussidio. Il componente del nucleo familiare beneficiario dell’assegno di inclusione, attivabile al lavoro, è tenuto ad accettare in tutta Italia un rapporto a tempo indeterminato o a termine di durata oltre i 12 mesi; un lavoro a tempo pieno o a tempo parziale non inferiore al 60% dell’orario a tempo pieno; quando la retribuzione non è inferiore ai minimi salariali previsti dai contratti collettivi. 

 

 

Marta Rachele Pusceddu