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Internet e tecnologia
12 Maggio 2023

Ecco quanti italiani desiderano lasciare il loro lavoro all'intelligenza artificiale

Di recente, è stata fatta un'analisi con l'obiettivo di capire quanti italiani lascerebbero il proprio lavoro all'intelligenza artificiale: ecco cosa è emerso

L’impatto dell’intelligenza artificiale sul lavoro è e sarà, uno dei temi più discussi negli anni a venire. Non è ancora chiaro quale sarà il bilancio ma per adesso la teoria più probabile sembra quella della compensazione: l’intelligenza artificiale eliminerà alcuni mesteri, cambierà altre professioni e creerà nuove posizioni lavorative. Il gioco sarà comprendere se tutti questi cambiamenti si chiuderanno in pari o in perdita. E soprattutto, quale sorte spetta a quei settori che non riusciranno più a stare al passo con questa tecnologia. In tutto ciò però, c’è già chi desidererebbe avere l’intelligenza artificiale come compagna di scrivania per agevolare il lavoro. 

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Il report annuale Work Trend Index, reso noto da Microsoft ha già specificato che se non dovessimo rispondere alla mail o partecipare ad interminabili chiamate, potremmo risparmiare fino a due giorni di lavoro alla settimana.

Secondo i dati pervenuti da chi usa l’ecosistema Microsoft, chi effettua un lavoro da ufficio impiega circa il 57% del suo tempo per accordarsi con gli altri colleghi per discutere gli obiettivi e le modalità per impostare il lavoro.

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Nel rapporto di Microsoft si evince la presenza di parecchi dati che riguardano l’Italia. A livello globale il 70% dei 31.000 intervistati, che hanno preso parte alla ricerca sarebbe contento di delegare parte del suo lavoro all’intelligenza artificiale. Ma non per ottimizzare il suo lavoro, semplicemente per fare a meno dei compiti in eccesso e avere un equilibrio migliore tra lavoro e vita privata.

La percentuale di italiani che hanno risposto positivamente a questa domanda è leggermente inferiore: 62%. Inoltre, il 55% degli intervistati vorrebbe che l’intelligenza artificiale si occupasse anche degli aspetti più creativi della loro professione. Il dato più importante riguarda però la preparazione: per il 74% degli interpellati, che svolgono un ruolo di manager, i dipendenti hanno ancora necessità di documentarsi di più sull'argomento per essere pronti a resistere all'urto di un fenomeno innovativo ma allo stesso tempo complesso. 

Alessandro Paolo Porrà