News

Attualità
23 Gennaio 2023

Littizzetto: "Se c'è empatia non ti sparano con la pistola ad aria compressa"

Luciana Littizzetto interviene sull'episodio di violenza alla prof di Rovigo sparata con una pistola ad aria compressa dagli alunni, Esplode la polemica con Salvini

Che Luciana Littizzetto andasse fuori dalle righe è cosa nota e non stupisce. E lo ha fatto anche entrando nel merito del caso della prof sparata dagli alunni con una pistola ad aria compressa. Maria Cristina Finatti la prof di Rovigo li ha denunciati tutti i suoi alunni, ma la Littizzetto minimizza sostenendo che "Se c'è empatia non ti sparano con la pistola ad aria compressa".

 

Un fermo immagine del video in cui la prof viene colpita con una pistola ad aria compressa

Un caso accaduto l’11 ottobre scorso che ha tenuto, e tiene banco, sulle pagine di cronaca ma soprattutto nutre il dibattito sulla scuola italiana e sull’educazione che i genitori danno ai figli. Si perché i ragazzi hanno filmato e diffuso sui social la bravata. La prof dell’Istituto tecnico Ferrucio Viola di Rovigo li ha denunciati tutti: "Mi son sentita colpita fisicamente e moralmente" ha dichiarato la Finatti. La professoressa è stata presa in giro dopo il gesto e, quando si è lamentata per il dolore, la classe è scoppiata a ridere”. La prof si è trovata costretta, dopo tre mesi, a denunciare tutti i 24 studenti per lesioni personali, oltraggio a pubblico ufficiale e diffamazione a mezzo social e atti persecutori, visto che il video era stato postato in rete.

 

Non è solo colpa dei ragazzi, è anche proprio colpa del professore, è l’empatia – ha detto la Littizzetto destando scalpore -, è quel qualcosa che fa intuire proprio ai ragazzi che in qualche modo li ami, che sei lì perché ti piace, che ti interessano le loro paure e i loro sogni, quello che veramente pensano. Se riesci a creare questa sensazione non ti sparano con la pistola ad aria compressa”. 

Non credo – ha proseguito la Littizzetto - che abbiano sparato a tutti i professori, hanno sparato a una professoressa che poveretta avrà le sue grandissime difficoltà (sic!), ma questo ci deve far riflettere, perché probabilmente non è riuscita a entrare in sintonia con i ragazzi, scatenando questa aggressività, veramente fuori luogo, pazzesca e assolutamente da punire, ci mancherebbe. Ma non è una cosa che non succedeva anni fa, certo magari anni fa non ti sparavano con la pistola ad aria compressa, ma è sempre successa, soprattutto alle medie. Non c’erano i telefonini, non potevi mettere i video in rete, ma questa vessazione dei professori, questo bullizzare i professori è una cosa che c’è sempre stata e più il professore era debole e magari timido, molto sapiente ma poco capace a trasmettere la sua sapienza, più questa cosa saltava fuori e portava tutti al delirio più assoluto. All'inizio anche io ho fatto fatica... Poi piano piano mi sono detta, io voglio fare questo mestiere? Devo conquistarli".

 

Luciana Littizzetto, la fine della relazione con il compagno: la verità mai  detta - Lineadiretta24.it

Replica a stretto giro di social Matteo Salvini "Se il professore riesce a essere empatico, non gli sparano con la pistola ad aria compressa?". E commentando scrive: "Come si può solo pensare di dire una cosa del genere? A volte il silenzio è d'oro". Anche molti docenti hanno commentato questa “sparata” di Luciana Littizzetto.

E quell’episodio dell’11 ottobre non è l’unico. La cronaca negli ultimi giorni è (di nuovo) piena di episodi di violenza nei confronti degli insegnanti. I protagonisti sono sempre gli studenti ma non mancano casi di aggressioni da parte di genitori e familiari.  La settimana scorsa è balzata alla cronaca la notizia che vede in una scuola di Latina l’aggressione ad un’insegnante colpita con uno zaino dai suoi studenti. Anche questo episodio ripreso dai cellulari e postato sui social. A Modena, un insegnante è stato aggredito verbalmente da due studenti, poi ha accusato un malore. L’uomo è stato portato all’ospedale per tutti i controlli del caso mentre gli studenti rischiano anche loro di essere denunciati. L’insegnante avrebbe detto ai due studenti di spegnere una sigaretta, accesa all’interno della scuola. A quel punto i due avrebbero iniziato ad insultare l’uomo, fino a quando quest’ultimo non ha accusato un malore. Cosa succede? E’ solo a scuola che non funziona o è anche colpa dei genitori? 

 

“Cinque giorni di sospensione ai ragazzi che hanno sparato alla prof? Un premio”, ha commentato ironico e sarcastico il noto psichiatra Paolo Crepet. “Quello che è avvenuto non mi sorprende. In un momento come questo fatti simili sono sicuramente più frequenti, ma non arrivano alle nostre orecchie. Straordinaria l’ideona della pena: rimangono a casa cinque giorni? Si alzeranno a mezzogiorno e si metteranno sui social un quarto d’ora dopo. Una pacchia. Una scelta di una autorevolezza assoluta”, ha detto lo psichiatra con sarcasmo.

Redazione sintony.it