
Non è più solo una timida ripresa, ma un’accelerazione consolidata. Nel 2024 la Sardegna si è imposta come uno dei motori trainanti dell'economia italiana, facendo registrare una crescita del Pil in volume del +1,3%. Il dato, diffuso oggi dall’Istat, certifica che l'Isola è la seconda regione per tasso di crescita in Italia, preceduta soltanto dalla Sicilia (+1,8%).
Il risultato sardo non è solo positivo in termini assoluti, ma batte anche le previsioni più ottimistiche della vigilia: le stime Svimez, infatti, si erano fermate a un pur incoraggiante +0,9%.

La fotografia scattata dall'Istituto Nazionale di Statistica mostra un'Italia a due velocità, dove però le regioni del Mezzogiorno mostrano i dinamismi più interessanti. Dopo il binomio Sicilia-Sardegna, la classifica prosegue con il Lazio e la Lombardia (+1,2%), seguite da Valle d’Aosta e Piemonte (+1,1%).
Al contrario, alcune aree storicamente forti del Paese hanno segnato il passo: la Toscana si è fermata al +0,5%, mentre l'Emilia Romagna ha registrato una crescita quasi nulla (+0,2%).
Se la velocità di crescita premia l'Isola, la strada da fare in termini di ricchezza accumulata per singolo abitante resta ancora lunga. Nella graduatoria del Pil pro capite del Mezzogiorno, la Sardegna si piazza al terzo posto:
Nonostante la crescita record del volume, la Sicilia resta tra le ultime per Pil per abitante, a dimostrazione di come la crescita demografica e strutturale debba ancora tradursi in benessere diffuso per la popolazione.

A livello di macro-aree, il Nord-ovest mantiene il primato della ricchezza con un Pil pro capite nominale di 46,1 mila euro, quasi il doppio rispetto alla media del Mezzogiorno, che non raggiunge i 25 mila euro.
Un dato particolarmente critico riguarda il reddito disponibile delle famiglie: al Sud la cifra si attesta sui 17,8 mila euro per abitante, un valore che rappresenta appena il 70% di quanto percepito nel Centro-Nord (25,9 mila euro).
"I dati confermano una Sardegna vitale, capace di agganciare la ripresa meglio di molte regioni del Nord, ma sottolineano anche la necessità di politiche che trasformino questo volume d'affari in reddito reale per le famiglie, ancora troppo distanti dagli standard nazionali."
@Redazione Sintony News