Contenuti porno, annunci di escort e giochi d'azzardo. In ogni caso una valanga di spam. Diversi 'Tweet' dal contenuto equivoco stanno oscurando la maxi protesta in corso in questi giorni in diverse città della Cina contro le misure ristrettive volute dal governo per arginare il Covid.
Nessuna traccia delle manifestazioni di Shangai, Pechino, Wuhan e Chengdu: se cercate sui social, e su Twitter in particolare, vi imbatterete in centinaia di contenuti bot (generati automaticamente), che prendono il sopravvento e hanno l'obiettivo di distogliere l'attenzione dai fatti di cronaca. Lo Stanford Internet Observatory ha stimato che oltre il 95% dei tweet con il termine di ricerca "Pechino" provenga da account spam legati al Governo cinese.
Se questa non è censura. Proprio per questo molti cittadini stanno usando le Vpn per accedere ai servizi Internet e ai social media come Twitter e Telegram, necessari per organizzare le proteste. Ma la quantità di spam rende più difficile trovare informazioni utili e ha anche un impatto sugli utenti al di fuori della Cina che stanno cercando di ottenere informazioni sul campo riguardo gli eventi.
Il governo cinese, o chi per lui, è riuscito a sfruttare il momento di caos che regna a Twitter per censurare manualmente i tweet relativi alle proteste, che erano riusciti a sfuggire alle restrizioni grazie alle Vpn. Questo dovuto soprattutto al massiccio piano di licenziamenti voluto dal nuovo capo della piattaforma Elon Musk, che ha eliminato tutto il personale anti-propaganda di Twitter, che controllava e monitorava i contenuti spam collegati direttamente ai governi.
@Redazione Sintony News