
La vicenda della famiglia anglo-australiana di Palmoli, i cui tre figli sono stati allontanati su disposizione del Tribunale per i Minorenni dell’Aquila, continua a sollevare interrogativi sul confine tra libertà genitoriale e tutela dei minori. L'abitazione, definita "casetta nel bosco", si scopre in realtà affacciare sull'aspra e pittoresca campagna di Chieti, tra ulivi e campi di grano.
Il padre, Nathan, intercettato sulla soglia di casa, si dichiara scosso ma fiducioso di poter superare la sospensione della potestà genitoriale.

Il provvedimento giudiziario, scattato dopo l'intossicazione da funghi di uno dei bambini lo scorso anno, si concentra su due criticità principali: i giudici hanno riscontrato "indizi di preoccupante negligenza genitoriale, con particolare riguardo all’istruzione dei figli e alla loro vita di relazione".
E sono stati sollevati rilievi sulla carenza di servizi igienici essenziali e sulle condizioni generali dell'alloggio. Attualmente, i bambini dormivano in una roulotte adibita a stanzetta, sebbene il padre la definisca una "soluzione provvisoria".
Nathan respinge l'etichetta di "semi-eremitaggio" e rivendica uno stile di vita basato sull'autosufficienza e sulla soddisfazione personale. Il padre sottolinea che la casa, acquistata nel 2021 per 20.000 euro, si trova sulla strada provinciale, a "pochi passi dal paese".
Riguardo ai servizi igienici, l'uomo assicura che esiste già un progetto studiato da un ingegnere per costruire un nuovo locale che ospiterà cucina e bagno, affrontando così il deficit igienico.

La famiglia segue una dieta vegana ("niente carne, solo latte di soia, proteine dai legumi") e pratica un minimalismo consapevole: "Non abbiamo elettrodomestici, ma non ci servono. Non abbiamo la tv... In compenso abbiamo due pc che vengono utilizzati anche dai bambini per studiare".
Il padre ha mostrato di possedere un know-how sulla flora locale, identificando con precisione le specie arboree attorno alla casa (Pino, Quercia, Lauro, Olmo).

I tre bambini sono stati trasferiti in una casa famiglia a Vasto. La madre, Catherine, è ospite della stessa struttura ma le è stata assegnata una camera al piano superiore. La separazione, come racconta Nathan, è stata traumatica: «Sono sotto choc per questa separazione... È difficile spiegare, si tratta di un equilibrio a cui sono abituati. La sera ci si ritrova tutti assieme per mangiare, scherzare, giocare. Questo è venuto meno».
L’avvocato della famiglia, Giovanni Angelucci, sta studiando le soluzioni legali e si concentra sulle piccole modifiche architettoniche necessarie come "asso nella manica" per dimostrare al Tribunale la volontà e la capacità di adeguarsi alle richieste sul fronte igienico-sanitario.
Nathan, superate la rabbia e la paura iniziali, si dice ottimista: «Il resto verrà quando saremo tutti nuovamente assieme». L'obiettivo della famiglia rimane quello di restare a Palmoli.
@Redazione Sintony News