
Un viaggio nell’Italia che produce, crea, innova. È questo il cuore della nuova Guida di Repubblica dedicata ai Musei d’Impresa – 176 tesori nascosti d’Italia, in edicola dal 21 novembre 2025: un’opera che attraversa lo Stivale da Nord a Sud per raccontare, attraverso archivi, macchinari, documenti e oggetti iconici, la storia delle aziende che hanno costruito l’identità economica e culturale del Paese. E tra queste pagine trova spazio anche la Sardegna, con la sua tradizione manifatturiera, artigianale e agroalimentare fatta di radici profonde e innovazione silenziosa.
La guida riunisce grandi nomi come Poste Italiane, Ferrovie dello Stato, Pirelli, Barilla, Ferragamo, Kartell, Ducati e Alfa Romeo, insieme a piccole e medie imprese simbolo del saper fare italiano, dall’Amaro Lucano alla Liquirizia Amarelli. Una costellazione di archivi e musei aziendali che compone un patrimonio unico nel panorama europeo, oggi sempre più visitato da un pubblico che cerca autenticità, memorie tangibili e storie di persone oltre che di prodotti.

Come racconta il direttore Giuseppe Cerasa nell’introduzione, si tratta di un universo spesso poco conosciuto: “Luoghi raramente visitati con la consapevolezza di trovare dentro quelle mura i segreti del successo del made in Italy nel mondo”. La guida nasce per offrire al lettore le chiavi di un mondo straordinario, capace di sorprendere e ispirare.
In mezzo a questi itinerari, la Sardegna brilla per la sua unicità. L’isola, custodita da una forte tradizione artigiana e agroalimentare, vanta musei e archivi aziendali che raccontano non solo prodotti, ma territori, comunità, gesti antichi e tecniche tramandate.
Dai distretti del tessile e dell’arte della tessitura – dai tappeti di Samugheo alle produzioni raffinate del Mandrolisai – alle cantine che hanno trasformato la viticoltura isolana in un marchio di identità internazionale, fino alle aziende alimentari che valorizzano materie prime antichissime, la Sardegna offre musei d’impresa capaci di narrare un legame profondo tra lavoro e terra.

Non solo esposizioni di prodotto: sono spesso ex dipendenti, artigiani e maestri del mestiere a fare da guide, raccontando ai visitatori non solo cosa è stato fatto, ma come e perché. Un patrimonio umano che rafforza il senso di appartenenza e rende l’esperienza museale autentica e preziosa.
La Guida di Repubblica accompagna il lettore non solo nelle sale espositive, ma anche nei territori circostanti: per ogni museo, infatti, sono presenti consigli su dove mangiare, dormire e fare acquisti. Un invito esplicito a trasformare la visita in un piccolo viaggio.
Per la Sardegna ciò significa valorizzare itinerari che uniscono cultura d’impresa, enogastronomia, paesaggi e borghi: un modo per far emergere l’isola al di fuori dei consueti percorsi turistici, mostrando un volto autentico e laborioso, fatto di aziende che hanno saputo innovare senza perdere memoria delle proprie origini.

“Musei d’impresa – 176 tesori nascosti d’Italia” è quindi più di una guida: è un racconto corale della creatività italiana. E la Sardegna, con la sua storia produttiva, la sua capacità di trasformare tradizione in valore contemporaneo e il suo patrimonio fatto di mani, intelligenza e cuore, ne è parte essenziale.
Un itinerario che invita tutti – turisti, curiosi, appassionati di design, storia industriale o semplici viaggiatori – a scoprire luoghi che raccontano l’anima di un Paese. E dell’isola, che di quell’anima è una delle espressioni più antiche e affascinanti.
@Redazione Sintony News