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14 Ottobre 2025

Profanazione shock a San Pietro: turista tenta di urinare sull'altare Maggiore

il Papa irritato ordina un rito penitenziale urgente

Un gesto di profanazione senza precedenti ha scosso le fondamenta spirituali della Basilica di San Pietro. Un turista si è spogliato e ha tentato di urinare sull'altare maggiore, il sacro Altare della Confessione, davanti a decine di pellegrini increduli, prima di essere fermato dalla sicurezza. L'atto, definito "gravemente ingiurioso" dalle autorità vaticane, ha innescato una reazione immediata e irritata di Papa Leone XIV, che ha ordinato "con urgenza" la celebrazione di un rito penitenziale riparatorio.

L'autore del sacrilegio, la cui identità e nazionalità rimangono sconosciute, è attualmente in stato di fermo presso la Gendarmeria vaticana.

Il fatto è avvenuto nel luogo più sacro della Basilica, l'Altare della Confessione, dove solo il Pontefice ha l'autorità di celebrare l'Eucaristia. Secondo quanto riportato, il turista, approfittando di un momento di distrazione del personale di sorveglianza, si è introdotto nella zona interdetta ai fedeli. Qui si è denudato e ha cercato di compiere l'atto osceno sull'altare, venendo bloccato dagli addetti alla sicurezza prima di poterlo portare a termine. La scena ha lasciato i fedeli presenti in uno stato di shock e imbarazzo.

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L'episodio ha profondamente scosso la Santa Sede. Fonti interne al Vaticano descrivono Papa Leone XIV come visibilmente contrariato. Il Pontefice ha immediatamente impartito l'ordine di celebrare un rito penitenziale riparatorio, seguendo le disposizioni del Caeremoniale Episcoporum, durante un incontro riservato con il Cardinale Mauro Gambetti, arciprete della Basilica.

Il colloquio è stato descritto come "tempestoso" a causa di un presunto ritardo nell'organizzazione della funzione liturgica. Il Papa, irritato dall'indugio organizzativo, ha esplicitamente chiesto che il rito venisse eseguito "senza indugi".

Leone XIV avrebbe sottolineato come la prontezza nel "restaurare la santità violata" sia un messaggio fondamentale per la Chiesa. Il rito, necessario dopo atti che profanano luoghi sacri, prevede una Messa con intenzione specifica, l'adorazione eucaristica e preghiere di riparazione come il Te Deum o il Miserere.

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L'atto sacrilego è il terzo incidente grave che coinvolge l'Altare della Confessione in poco più di due anni, ma è il primo in cui il Pontefice in carica interviene in modo così diretto e pressante. A giugno del 2023 un uomo salì completamente nudo sull'altare, mostrando una scritta in favore dei bambini ucraini. In quell'occasione fu celebrato un rito penitenziale guidato dal Cardinale Gambetti.

Mentre lo scorso febbraio un cittadino romeno si scagliò sull'altare, rovesciando sei candelabri ottocenteschi. Per questo gesto, a quanto pare, non risultano celebrazioni riparatorie.

Il gesto osceno di ieri ha imposto una risposta liturgica immediata e pubblica, sottolineando la gravità dell'affronto. L'autore del gesto rimane sotto custodia della Gendarmeria vaticana, in attesa di capire se verrà consegnato alle autorità italiane o del proprio Paese.

 

 

@Redazione Sintony News