Una recente inchiesta su scala internazionale ha rivelato le password più vulnerabili e frequentemente compromesse: dati che mettono sotto accusa le scelte deboli e ricorrenti degli utenti digitali. Anche l’Italia compare nella classifica dei Paesi con le password più esposte a rischi di hacking.
Le password più frequentemente violate includono combinazioni banali come “123456”, “password”, “qwerty” e simili varianti. Tali codici rappresentano una fetta significativa delle credenziali compromesse nei vari data breach avvenuti nel mondo: quando le banche dati vengono violate, gli hacker riescono con facilità ad associare questi codici deboli agli account reali.
In Italia la situazione non è migliore: molti utenti italiani continuano ad adottare password semplici, riutilizzandole su più piattaforme, aumentando così il rischio che una singola violazione comprometta numerosi servizi — posta elettronica, social network, conti bancari, e-commerce.
I motivi sono diversi e profondi. Comodità e memoria: una password banale è facile da ricordare. Sottovalutazione del rischio: molti credono che non saranno bersaglio di attacchi. Mancanza di educazione digitale: non tutti conoscono le best practice per la sicurezza online.
Inoltre, la diffusione di smartphone e app ha portato molti utenti ad adottare password brevi e semplici, per velocizzare operazioni quotidiane.
Una password compromessa può avere implicazioni gravi: perdita di dati personali, accessi non autorizzati ai conti finanziari, furto di identità, spam o phishing, e molto altro. Anche se una piattaforma usa protocolli di sicurezza aggiuntivi (autenticazione a più fattori, notifiche di login sospetto), una password compromessa è una falla che rende tutto più vulnerabile.
Ecco alcune pratiche raccomandate: Password lunghe e complesse: combinazione di lettere maiuscole, minuscole, numeri e caratteri speciali.
Password uniche per ogni servizio: non riutilizzare la stessa password per più account. Autenticazione a due fattori (2FA): attivare dove possibile un secondo livello di protezione (sms, email, app di autenticazione). Utilizzo di un password manager: app affidabili che generano e memorizzano password complesse in modo sicuro. Cambio periodico: cambiare le password almeno una volta ogni tanto, soprattutto per servizi critici. Attenzione ai segnali di compromissione: ricevere notifiche di login da luoghi strani, email di ripristino non richieste, messaggi sospetti.
@Redazione Sintony News