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9 Ottobre 2025

Password, quali sono le più hackerate al mondo e in Italia

Anche l’Italia compare nella classifica dei Paesi con le password più esposte a rischi di hacking

Una recente inchiesta su scala internazionale ha rivelato le password più vulnerabili e frequentemente compromesse: dati che mettono sotto accusa le scelte deboli e ricorrenti degli utenti digitali. Anche l’Italia compare nella classifica dei Paesi con le password più esposte a rischi di hacking.

Le password più frequentemente violate includono combinazioni banali come “123456”, “password”, “qwerty” e simili varianti. Tali codici rappresentano una fetta significativa delle credenziali compromesse nei vari data breach avvenuti nel mondo: quando le banche dati vengono violate, gli hacker riescono con facilità ad associare questi codici deboli agli account reali.

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In Italia la situazione non è migliore: molti utenti italiani continuano ad adottare password semplici, riutilizzandole su più piattaforme, aumentando così il rischio che una singola violazione comprometta numerosi servizi — posta elettronica, social network, conti bancari, e-commerce.

I motivi sono diversi e profondi. Comodità e memoria: una password banale è facile da ricordare. Sottovalutazione del rischio: molti credono che non saranno bersaglio di attacchi. Mancanza di educazione digitale: non tutti conoscono le best practice per la sicurezza online.

Inoltre, la diffusione di smartphone e app ha portato molti utenti ad adottare password brevi e semplici, per velocizzare operazioni quotidiane.

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Una password compromessa può avere implicazioni gravi: perdita di dati personali, accessi non autorizzati ai conti finanziari, furto di identità, spam o phishing, e molto altro. Anche se una piattaforma usa protocolli di sicurezza aggiuntivi (autenticazione a più fattori, notifiche di login sospetto), una password compromessa è una falla che rende tutto più vulnerabile.

Ecco alcune pratiche raccomandate: Password lunghe e complesse: combinazione di lettere maiuscole, minuscole, numeri e caratteri speciali.

Password uniche per ogni servizio: non riutilizzare la stessa password per più account. Autenticazione a due fattori (2FA): attivare dove possibile un secondo livello di protezione (sms, email, app di autenticazione). Utilizzo di un password manager: app affidabili che generano e memorizzano password complesse in modo sicuro. Cambio periodico: cambiare le password almeno una volta ogni tanto, soprattutto per servizi critici. Attenzione ai segnali di compromissione: ricevere notifiche di login da luoghi strani, email di ripristino non richieste, messaggi sospetti.

 

 

 

@Redazione Sintony News