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9 Ottobre 2025

Medio Oriente: Pace a Gaza, le reazioni dal mondo

Per l’Italia, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha affermato che il Paese è pronto “a fare la sua parte”

Le reazioni internazionali all’intesa tra Israele e Hamas per la “prima fase” del piano di pace a Gaza sono arrivate con rapidità e una gamma di toni che riflette aspettative, speranze e diffidenze. L’accordo prevede il rilascio di ostaggi, il ritiro delle truppe israeliane e l’avvio di una tregua limitata.

L’alto rappresentante UE, Kaja Kallas, ha definito il passo come “un risultato diplomatico di grande rilievo” e ha ribadito l’impegno dell’Unione ad affiancare l’attuazione dell’intesa.

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Per l’Italia, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha affermato che il Paese è pronto “a fare la sua parte” per consolidare il cessate il fuoco, garantire l’arrivo di aiuti umanitari e partecipare a una possibile forza internazionale per la pace.

Il primo ministro britannico Keir Starmer ha parlato di “profondo sollievo” e ha fatto appello a tutte le parti affinché rispettino gli impegni presi. 

Hanno espresso plauso anche Javier Milei (Argentina), definendo Trump meritevole del Premio Nobel per la Pace, Mark Carney (Canada) e Anthony Albanese (Australia), che hanno definito l’accordo “raggio di luce”. 

In Israele, il presidente Isaac Herzog ha parlato di “mattinata storica”, ringraziando Netanyahu, il team negoziale e Trump per la mediazione. Herzog ha detto che Trump sarebbe accolto “con immenso rispetto” se visiterà Israele.

Il patriarca latino di Gerusalemme, Pierbattista Pizzaballa, ha definito l’accordo “una bella notizia” che apre “un cammino verso la pace”. Sottolinea che, pur con le ferite che restano, è necessario cominciare a “ripensare la vita ordinaria” e facilitare la distribuzione degli aiuti.

Non mancano richiami alle responsabilità e alle insidie che un accordo fragile deve superare. Hamas ha chiesto che Trump faccia pressione su Israele per l’osservanza dei termini, mentre diverse parti sottolineano che il vero banco di prova sarà la concretezza nel rispetto del ritiro e del rilascio ostaggi

In particolare, le richieste includono che venga rispettato il cronoprogramma – 24 ore per il ritiro e 72 ore per i rilasci ostaggi – e che le parti garantiscano l’accesso agli aiuti umanitari e la sicurezza post-cessate il fuoco.

 

 

@Redazione Sintony News