News

Attualità
15 Settembre 2025

Non c'è l'obbligo di Pos per le sigarette: i tabaccai possono rifiutare il pagamento con carta

Un giudice di pace di Genova si è pronunciato, accogliendo il ricorso di un tabaccaio che si era rifiutato di vendere un pacchetto di sigarette a una cliente che voleva pagare con il bancomat

Tutto è cominciato quasi due anni fa, nell’ottobre 2023, con un gesto che sembra banale: una cliente entra in una tabaccheria genovese e chiede di pagare un pacchetto di sigarette da 5,50 euro con la carta di credito. Il titolare dell’esercizio, Lorenzo Cavana, rifiuta. La donna, decisa a far valere il suo diritto, chiama la Guardia di Finanza. Parte il verbale, segue la sanzione: 35,50 euro di multa per mancata accettazione di pagamento elettronico.

Una storia che sembrava destinata a concludersi nel silenzio, magari con il pagamento della contravvenzione, si è invece trasformata in un caso legale e potenzialmente politico. Il giudice di pace di Genova ha infatti annullato la multa, dando ragione al tabaccaio. E la sentenza potrebbe ora avere ripercussioni ben più ampie, non solo per le tabaccherie ma per l’intero impianto normativo sull’obbligo del Pos.

Vendono sigarette a dei minori, "batosta" per due tabaccai

A convincere il giudice è stata la particolare condizione in cui operano i tabaccai, intermediari tra Stato e cittadino per la vendita di prodotti a monopolio come le sigarette. Il nodo è l’“aggio”, la percentuale di guadagno che lo Stato garantisce agli esercenti su questi prodotti. Nel caso del pacchetto di sigarette, l’aggio sarebbe così ridotto che le commissioni bancarie previste per l’uso del Pos avrebbero annullato il margine di guadagno, costringendo di fatto il tabaccaio a lavorare in perdita.

Da qui, la motivazione del giudice: l’obbligo di accettare pagamenti elettronici, in certi casi specifici, può entrare in conflitto con il diritto costituzionale all’attività d’impresa. Una considerazione che, sebbene applicata a un caso circoscritto, potrebbe aprire un precedente importante.

Annullata la multa al tabaccaio che rifiuta il pos per il pagamento delle  sigarette - Il Sole 24 ORE

Soddisfazione piena da parte della Federazione Italiana Tabaccai. Il presidente nazionale Mario Antonelli ha accolto la sentenza come «la conferma esatta di quanto sosteniamo da tempo in ogni sede istituzionale: siamo intermediari che forniamo prodotti e servizi per conto dello Stato e di terzi, a fronte di corrispettivi stabiliti per legge, spesso irrisori e ben noti all’Amministrazione finanziaria».

Antonelli sottolinea come la categoria sia spesso costretta a operare in condizioni economiche svantaggiose, aggravate da obblighi generalizzati come quello del Pos, che non tengono conto delle specificità del settore.

Ma il caso di Genova non riguarda solo le tabaccherie. La sentenza potrebbe diventare un grimaldello per rimettere in discussione l’obbligo del Pos, introdotto in Italia nel 2014 e reso effettivo con sanzioni nel 2022.

Obbligo POS, esentati i tabaccai – CONFCOMMERCIO

Proprio in quell’anno, il neonato governo Meloni aveva provato ad allentare le maglie della normativa, tentando di eliminare l’obbligo per i pagamenti sotto i 60 euro. Una proposta che fu stroncata dall’Unione Europea, che paventava un aumento del rischio di evasione fiscale. Il governo fece allora marcia indietro, e la questione fu accantonata.

Il rischio, per molti, è quello di una giungla di eccezioni: se il principio stabilito a Genova dovesse essere esteso ad altre categorie (edicole, benzinai, piccoli artigiani), la normativa sul Pos potrebbe perdere efficacia, rendendo più difficile il contrasto all’evasione.

 

 

@Redazione Sintony News