Il botta e risposta tra Fabrizio Corona e Raoul Bova si sposta dal gossip alle aule della burocrazia. Al centro della disputa c’è la registrazione come marchio della frase “Occhi spaccanti” e della versione estesa “Buongiorno essere speciale dal sorriso meraviglioso e dagli occhi spaccanti”, estratta da un vocale privato dell’attore, diventato virale dopo la pubblicazione, lo scorso 21 luglio, di una puntata di Falsissimo.
Corona, in una storia Instagram, ha provocato l’attore e la sua avvocata Annamaria Bernardini De Pace:
“Poverino lui e la suocerina, peccato che l’ho già registrato prima della puntata. Scusa Raoul, ma l’hai capito che giochiamo in un altro campionato?”.
Tuttavia, da una verifica ufficiale, non risulta alcuna registrazione a nome di Fabrizio Corona presso l’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi. Al contrario, la richiesta di deposito è stata presentata dall’avvocata Michela Carlo dello Studio legale Bernardini De Pace, che assiste Bova.
La decisione dell’attore di registrare le due frasi avrebbe l’obiettivo di impedire la riproduzione, diffusione e sfruttamento commerciale di quei contenuti, nati in un contesto privato e poi trasformati in meme e parodie sui social. L’episodio è diventato virale poche ore dopo la messa in onda della puntata di Falsissimo, scatenando una raffica di contenuti satirici.
Prima della diffusione dei vocali, Bova sarebbe stato vittima di un tentativo di ricatto, con una richiesta di denaro in cambio del silenzio. Ora, il volto della serie Don Matteo ha avviato tutte le azioni legali necessarie per tutelare la propria immagine e ottenere giustizia.
Il duello mediatico e legale tra i due protagonisti sembra destinato a proseguire, mentre “Occhi spaccanti” rischia di passare dalla cronaca rosa alle carte bollate.
@Redazione Sintony News