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6 Agosto 2025

Selargius, contributi fino a 8.500 euro per le famiglie rom per l’acquisto di una casa

La misura, approvata dalla Giunta comunale, si inserisce in un percorso avviato nel 2018 con fondi regionali pari a 293mila euro, inizialmente destinati al pagamento degli affitti

Un passo concreto verso l’inclusione sociale e la chiusura definitiva del campo sosta di Pitz’e Pranu. L’amministrazione comunale di Selargius, in provincia di Cagliari, ha approvato un piano straordinario di contributi per favorire l’inclusione abitativa delle famiglie rom, stanziando 8.500 euro per ciascun nucleo familiare intenzionato ad acquistare un’abitazione.

La misura, approvata dalla Giunta comunale, si inserisce in un percorso avviato nel 2018 con fondi regionali pari a 293mila euro, inizialmente destinati al pagamento degli affitti. Grazie a questi primi finanziamenti, dodici famiglie hanno già trovato una sistemazione in abitazioni con contratti regolari. Tuttavia, la carenza di immobili in affitto ha rallentato la chiusura del campo di Pitz’e Pranu, dove sedici nuclei familiari, molti con minori, vivono ancora in condizioni precarie.

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Per superare l’impasse e offrire una soluzione abitativa stabile, il Comune ha deciso di convertire parte dei fondi vincolati in contributi straordinari all’acquisto. Ogni famiglia riceverà un sostegno economico una tantum di 8.500 euro per coprire spese iniziali come caparre, costi notarili o traslochi. I fondi, pari a 136.000 euro complessivi, sono già inseriti nel bilancio 2025-2027, all’interno del capitolo dedicato all’emergenza abitativa per le popolazioni rom.

In alcuni casi, il contributo aiuterà a formalizzare l’acquisto di piccoli appezzamenti di terreno con abitazioni annesse, una soluzione già valutata da alcune famiglie in cerca di stabilità fuori dal mercato della locazione.

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Il piano non si limita al sostegno finanziario. Le famiglie beneficiarie, in particolare quelle con bambini, dovranno aderire a un progetto educativo predisposto dai servizi sociali comunali. Tra i requisiti, l’impegno alla frequenza scolastica dei minori e, per chi vive nel campo, l’obbligo di liberare l’area entro 15 giorni, rimuovendo ogni bene personale.

L’iniziativa si affianca al programma Plus 21, grazie al quale Selargius ha ottenuto 1,5 milioni di euro di fondi ministeriali per progetti di inclusione educativa e scolastica rivolti ai bambini rom, non solo del Comune ma di tutto il distretto territoriale.

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Con questa nuova misura, l’amministrazione comunale punta a chiudere definitivamente il campo di Pitz’e Pranu, favorendo il passaggio da una situazione di emergenza a una di stabilità. Un obiettivo che richiede un patto reciproco tra istituzioni e famiglie: da un lato, il sostegno economico e sociale; dall’altro, l’assunzione di responsabilità e l’integrazione nel tessuto urbano e culturale della città.

«È un passo necessario per superare la logica dell’assistenzialismo e puntare su un vero percorso di integrazione», spiegano dal Comune. Un progetto che rappresenta un modello per altre realtà, in un momento in cui il tema dell’inclusione delle minoranze rom continua a essere al centro del dibattito nazionale.

 

@Redazione Sintony News