Sono trascorsi ventiquattro anni da quel terribile 11 settembre 2001 che segnò per sempre la storia moderna: l’attentato alle Torri Gemelle di New York, con la tragedia che investì anche il Pentagono e un volo dirottato che si schiantò in Pennsylvania. Dalle prime ore del mattino, quelle fotografie e riprese sono diventate simboli universali di shock, orrore e solidarietà. Il momento esatto delle collisioni, le torri in fiamme coperte di fumo nero, i soccorritori che corrono sotto la pioggia di detriti, la polvere che ricopre i presenti: ogni istante fu colto o trasmesso praticamente in diretta, in un crescendo di comprensione che non si fermò più.
Furono quasi 3.000 le vittime tra New York, il Pentagono e i passeggeri dei voli: 2.976, per l’esattezza, secondo le ricostruzioni ufficiali. All’interno delle Torri, al momento dell’impatto, si stimano circa 17.400 persone presenti tra addetti, visitatori e residenti.
Alle 8:46 di quel martedì, un aereo dirottato si schiantò contro la Torre Nord del World Trade Center. Inizialmente si pensò a un incidente aereo, ma pochi minuti dopo, alle 9:03, un secondo velivolo colpì la Torre Sud. Da quel momento si comprese che si trattava di un attacco sistematico.
Camere e media trasmisero quanto accadeva in diretta, facendo diventare l’evento universale: il mondo intero osservava, sbigottito. Le torri crollarono una dopo l’altra, dopo aver subito danni irreparabili: la Torre Sud prima, seguita dalla Nord.
Oggi, il memoriale del World Trade Center e il September 11 Memorial & Museum sono luoghi di riflessione e commemorazione. Le fontane doppie che rispettano le basi delle Torri gemelle, con i nomi delle vittime incisi, rappresentano un simbolo visivo potente per tutti coloro che vogliono ricordare.
@Redazione Sintony News