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30 Luglio 2025

Vogue America sceglie una modella generata dall’IA: bellezza sintetica in copertina, è bufera

La perfezione digitale conquista la “Bibbia della moda”, scoppiano le polemiche

Segni particolari: bellissima, bionda, occhi blu, curve scolpite. Ma con un dettaglio non trascurabile: non esiste. Almeno non nella realtà. La modella apparsa sulla copertina di Vogue America di agosto è stata interamente creata dall’intelligenza artificiale. Nessun trucco, nessuna luce, nessuno scatto reale: solo un algoritmo che ha generato una figura femminile perfetta, destinata a rivoluzionare – o forse stravolgere – l’immaginario della moda.

Si tratta della prima volta che una modella artificiale ottiene visibilità sulle pagine della rivista più autorevole del settore, la cosiddetta Bibbia della moda. La campagna è stata firmata da un noto brand internazionale che ha deciso di puntare su un volto virtuale per promuovere la sua nuova collezione.

L'intelligenza artificiale e i suoi rischi - CreditNews

La scelta segna, secondo molti, un punto di non ritorno: l’ingresso dell’IA nei luoghi più simbolici dell’estetica globale.

Ma dietro la patina dorata del progresso si nasconde una frattura profonda. A finire nel mirino, infatti, non è solo la potenziale sostituzione di fotografi, stylist, truccatori, parrucchieri e tecnici, ma soprattutto il messaggio culturale che questa immagine porta con sé. Dopo anni di battaglie per la body positivity, con passerelle aperte a modelle curvy, trans, non conformi, con disabilità o provenienti da minoranze etniche, la “modella perfetta” e irreale sembra cancellare tutto.

Intelligenza artificiale: la chiave per il successo dei progetti

“Un colpo basso a chi ogni giorno lotta per un’idea di bellezza più vera e più rappresentativa”, scrivono alcune attiviste su Instagram.

Molti temono che l’estetica sintetica possa riportare in auge standard irraggiungibili, disumanizzando nuovamente il corpo femminile e alimentando nuove insicurezze, soprattutto tra le giovanissime.

Accanto al dibattito culturale, c’è anche la preoccupazione economica e occupazionale. Dietro ogni editoriale fotografico si muove un intero ecosistema di professionisti: make-up artist, hair stylist, illuminotecnici, direttori creativi, assistenti e modelle reali. Sostituire l’intera filiera con un file .jpg generato in pochi minuti potrebbe significare la scomparsa di migliaia di posti di lavoro.

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“È come cancellare la cucina artigianale per mangiare sempre cibo in polvere”, commenta amaramente uno stylist su TikTok.

Le opinioni restano divise. C’è chi parla di inevitabile evoluzione del settore e chi, al contrario, denuncia una deriva pericolosa.

 

 

@Redazione Sintony News