Dopo il disastro ambientale di domenica scorsa che ha cancellato uno dei paradisi naturali più iconici della Sardegna, il Comune di Villasimius ha dichiarato lo stato di calamità naturale.
La decisione è stata formalizzata con una delibera urgente della giunta guidata dal sindaco Luca Dessì, che nel frattempo ha firmato due ordinanze per gestire le fasi emergenziali e post-incendio a Punta Molentis, la spiaggia simbolo della costa sud-orientale sarda, devastata dalle fiamme.
Con la prima ordinanza è stata interdetta l’area di Punta Molentis fino a nuovo ordine, per motivi di sicurezza pubblica e ambientale: la zona, completamente trasformata dal rogo, presenta ancora focolai residui, alberi pericolanti, materiali bruciati e detriti, che rappresentano un pericolo concreto per cittadini e visitatori. Con un secondo provvedimento, il sindaco ha autorizzato il ritiro delle auto non danneggiate, ancora parcheggiate nella zona del litorale, teatro domenica scorsa di una vera e propria fuga via mare con l’intervento della Capitaneria di porto.
Intanto, proseguono serrate le indagini della Forestale, coordinate dalla Procura di Cagliari, per fare piena luce sulle cause dell’incendio. Secondo quanto trapelato, durante le operazioni di verifica in loco sarebbero stati rinvenuti tre inneschi, elemento che rafforza l’ipotesi del dolo. In parallelo, si stanno esaminando le immagini delle telecamere di videosorveglianza installate lungo le vie di accesso alla spiaggia, che potrebbero fornire elementi utili per identificare un’auto sospetta vista transitare nella zona poco prima che divampassero le fiamme.
Nel pomeriggio di martedì 29 luglio, si è tenuto un sopralluogo nella zona incendiata, alla presenza del procuratore capo di Cagliari, Rodolfo Sabelli, accompagnato dai vertici del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale della Sardegna, tra cui il comandante regionale Gianluca Cocco. Il sopralluogo punta a raccogliere elementi investigativi utili e a coordinare le fasi successive di indagine, oltre a valutare direttamente l’entità dei danni ambientali e materiali.
Il rogo di Punta Molentis, avvenuto in una giornata di maestrale fortissimo, ha seminato il panico tra centinaia di bagnanti, evacuati via mare con gommoni privati e motovedette. Decine di auto sono state distrutte, mentre la vegetazione e la fauna locale sono state in gran parte annientate. Le immagini delle fiamme e della fuga disperata dei turisti hanno fatto il giro del mondo, generando indignazione e dolore.
“Un disastro annunciato e inaccettabile – aveva dichiarato l sindaco Dessì –. Serve tolleranza zero contro chi distrugge il nostro patrimonio. Poteva essere una strage”.
La Regione Sardegna e il Ministero dell’Ambiente sono stati informati ufficialmente della dichiarazione di calamità. Si attende ora un intervento straordinario anche dal governo per sostenere il ripristino ambientale e gli operatori economici colpiti dalla tragedia.
@Redazione Sintony News