News

Attualità
7 Luglio 2025

Surriscaldamento climatico, il mare più caldo del Mediterraneo è in Sardegna

L’Isola dell’Asinara ha subito 14 ondate di calore marino in un anno, un record nazionale

Il Mar Mediterraneo, scrigno di biodiversità e culla di civiltà, è oggi uno degli ecosistemi marini più minacciati al mondo. L’allarme arriva da Greenpeace Italia, che attraverso la voce della direttrice Chiara Campione ribadisce l’urgenza di agire: “Le mappe di Copernicus mostrano ondate di calore record, con picchi fino a +5°C. È un segnale che non possiamo più ignorare”.

Nonostante la gravità della situazione, meno dell’1% del Mediterraneo è attualmente protetto. Gran parte del bacino è sotto pressione a causa di inquinamento intensivo, soprattutto da plastica, e ora anche per effetto di un clima sempre più tropicale che sta alterando la storica mitezza meteorologica di quest’area.

Come è il clima in Sardegna? Scopri le stagioni e il tempo ideale per  visitare! - Estate in Sardegna

Il rapporto Mare Caldo 2024 di Greenpeace Italia, frutto di cinque anni di monitoraggio, conferma che l’epicentro di questo surriscaldamento si trova proprio intorno alla Sardegna, dove si stanno registrando vere e proprie anomalie termiche.

La situazione è critica: Capo Carbonara ha registrato un aumento di temperatura di +1,49°C, l’Isola dell’Asinara ha subito 14 ondate di calore marino in un anno, un record nazionale, mentre il corallo Cladocora caespitosa sta mostrando segni gravi di sbiancamento

Nonostante la presenza di aree marine protette come Capo Carbonara, Tavolara-Punta Coda Cavallo e l’Asinara, la Sardegna non è immune agli effetti del cambiamento climatico.

Cala Sabina - Asinara | SardegnaTurismo - Sito ufficiale del turismo della  Regione Sardegna

"Questi santuari marini sono in prima linea nella battaglia per la salvaguardia del Mediterraneo, ma da soli non bastano", sottolinea Greenpeace.

Il Mediterraneo ospita circa l’8% delle specie marine mondiali, una ricchezza di biodiversità dieci volte superiore alla media globale, ma ora è a rischio. La Fondazione Marevivo stima che entro il 2100 la temperatura della superficie del mare nel Mediterraneo potrebbe aumentare dai 3,5 ai 4,5°C, con effetti devastanti su flora e fauna marine.

Alla vigilia della Giornata Internazionale del Mar Mediterraneo dell’8 luglio, Greenpeace lancia ‘Il Mare in Tasca’, una guida pratica per conoscere e proteggere il Mare Nostrum, promuovendo un approccio più consapevole e responsabile.

L'Isola dell'Asinara | Comune di Porto Torres

Secondo la NASA, nel 2024 il livello globale dei mari è aumentato di 0,59 centimetri, un dato superiore alle previsioni (0,43 cm). L’insolito surriscaldamento degli oceani ha accelerato l’espansione termica dell’acqua, che oggi contribuisce per due terzi all’aumento del livello del mare, superando l’impatto dello scioglimento dei ghiacciai.

"L’oceano continua a salire e il tasso di incremento è in crescita accelerata", avverte Josh Willis del Jet Propulsion Laboratory della NASA. Dal 1993, il livello globale del mare è salito di circa 10 centimetri, con un ritmo più che raddoppiato negli ultimi trent’anni.

Il 2024 è stato l’anno più caldo mai registrato sia a livello globale che in Europa. Lo conferma il report sullo stato del clima in Europa 2024 del Copernicus Climate Change Service e dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale. L’Europa, in particolare, si sta riscaldando il doppio rispetto alla media globale, con temperature marine che hanno raggiunto livelli record.

Escursione sull'Isola dell'Asinara - Hotel la Ciaccia

Nel solo 2024, oltre 400mila persone in Europa sono state colpite da inondazioni gravi, con almeno 335 vittime. Un quadro che conferma come il cambiamento climatico non sia più un rischio futuro, ma una drammatica realtà presente.

"Rendere il Mediterraneo più resiliente al cambiamento climatico significa proteggerlo oggi", afferma Chiara Campione. La richiesta di Greenpeace e Marevivo è chiara: ampliare le aree protette, combattere l’inquinamento e adottare politiche di adattamento concrete.

 

 

 

@Redazione Sintony News