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22 Aprile 2025

Il Papa, i sosia e i complotti social: quando la disinformazione diventa virale

Dal volto del Pontefice ai post di Fabrizio Corona, la teoria del sosia papale si fa largo tra like e condivisioni. Ma le prove? Non pervenute

Negli ultimi mesi, una teoria complottista dai toni surreali ha preso piede su social network come TikTok e Instagram: quella secondo cui Papa Francesco avrebbe un sosia che lo sostituirebbe nelle apparizioni pubbliche. Un’idea suggestiva per alcuni, preoccupante per altri, ma che si fonda su basi fragili e facilmente smentibili.

Le “prove” addotte dai sostenitori di questa teoria includono presunti cambiamenti nel volto del Pontefice, differenze nel tono della voce o nel modo di muoversi. A ciò si aggiungono raffronti fotografici che evidenziano variazioni del tutto naturali, spiegabili con l’età, le condizioni di salute o persino la diversa illuminazione degli scatti. Nessun elemento concreto, insomma, ma solo suggestioni visive ed elucubrazioni già viste in altri contesti complottisti.

Nonostante ciò, la teoria ha trovato terreno fertile in quella porzione di social popolata da contenuti di “controinformazione” e da influencer del dubbio sistematico. E il caso ha ripreso vigore in occasione della recente scomparsa di Papa Francesco, quando a riaccendere la miccia è stato, ancora una volta, Fabrizio Corona.

L’ex fotografo dei VIP, già noto per le sue affermazioni controverse, ha pubblicato su Instagram un post dal tono criptico e provocatorio:
"Oggi alle 7:30 del mattino è stata annunciata la morte di Papa Francesco. Proprio oggi. Il giorno dopo la Resurrezione [...] Poi ci diranno che è solo una coincidenza. Ce ne ricorderemo di questo Paese."
Un messaggio che sembra voler suggerire l’esistenza di una “regia” dietro la data della morte del Papa, insinuando il sospetto che nulla, nemmeno la fine del Pontefice, sia avvenuto in modo spontaneo.

Il post ha generato inevitabili polemiche, soprattutto alla luce delle precedenti dichiarazioni dello stesso Corona, che solo poche settimane prima sosteneva che “il Papa è morto da due mesi” e che, in caso contrario, si sarebbe ritirato a vita privata. Ritirata mai avvenuta, anche dopo che il Papa si era mostrato in pubblico, smentendo le voci sulla sua morte.

La verità, però, resta nei fatti: Papa Francesco ha avuto un’agenda pubblica fittissima fino ai suoi ultimi giorni, con incontri, viaggi e discorsi trasmessi in diretta, il tutto sotto gli occhi di telecamere e giornalisti. Il Vaticano, pur con le sue zone d’ombra, mantiene un elevato livello di trasparenza proprio per contrastare questo tipo di speculazioni.

E soprattutto, a rendere improbabile l’idea di un sosia è lo stile comunicativo di Francesco: diretto, empatico, unico. Un carisma umano che difficilmente potrebbe essere replicato da un attore o da un sosia.

Quello che emerge, invece, è il ruolo sempre più centrale dei social nella diffusione di teorie infondate e nel plasmare la percezione collettiva di eventi globali

 

 

@Redazione Sintony News