Natale turbolento per Harrods, i celebri grandi magazzini di lusso di Londra. I dipendenti hanno deciso di scioperare nei giorni chiave dello shopping natalizio: il 21, 22 e 26 dicembre, quando inizia il periodo dei saldi con il tradizionale Boxing Day. Proprio in questi giorni, il negozio di Knightsbridge è solitamente preso d’assalto da migliaia di clienti, ma quest’anno potrebbe andare diversamente.
Secondo il sindacato indipendente United Voice of the World (UVW), il 95% dei membri ha votato a favore dello sciopero, spinti da richieste che finora non hanno trovato ascolto da parte della dirigenza.
I lavoratori chiedono un aumento salariale che tenga conto dell’inflazione, un bonus natalizio di almeno 500 sterline (anziché un buono da 50 sterline, considerato inadeguato), e condizioni di lavoro più eque. In particolare, si punta a porre fine al lavoro obbligatorio nei giorni festivi per gli addetti alle pulizie, modificare i turni, che oggi prevedono anche nove giorni consecutivi senza riposo e maggiore trasparenza nella ripartizione dei costi del servizio nei ristoranti interni.
Lo sciopero arriva in un periodo già complesso per i grandi magazzini. La proprietà qatariota è sotto i riflettori per una serie di questioni, tra cui una causa legale collettiva intentata da ex dipendenti. Le accuse riguardano il defunto Mohamed Al-Fayed, ex proprietario di Harrods, accusato di abusi sistematici nei confronti di molto donne durante la sua gestione (dal 1985 al 2010).
Nonostante le difficoltà, i vertici di Harrods non sembrano disposti a cedere, sottolineando che "Coloro che hanno votato per lo sciopero, 176 dipendenti (circa il 10% dei colleghi complessivamente), sono una piccola minoranza della nostra forza lavoro e abbiamo piani di emergenza in atto durante il periodo natalizio per garantire i nostri servizi non vengono interrotti da questa azione pianificata”.
L’UVW ha affermato che i lavoratori “non hanno altra scelta” se non quella di agire poiché la direzione di Harrods “si rifiuta di riconoscere o impegnarsi con il loro sindacato per i negoziati”.
@Marta Rachele Pusceddu