Tre spettatori del "Celebration tour" di Madonna negli Stati Uniti hanno intentato una class action contro la cantante e il promoter Live Nation, accusandoli di aver violato i diritti dei consumatori. I fatti risalgono ai concerti di novembre, che hanno toccato anche l'Italia.

Le accuse sono diverse. I concerti iniziavano con due ore di ritardo rispetto all'orario programmato. Madonna stessa, secondo i querelanti, avrebbe dichiarato: "Mi dispiace per il ritardo... no, non mi dispiace, sono fatta così, sono sempre in ritardo".

Inoltre la temperatura all'interno delle venue era troppo alta e la popstar avrebbe cantato in playback per "buona parte del concerto". E i comportamenti che, secondo i querelanti, dimostrano una "totale e arrogante mancanza di rispetto" nei confronti dei fan che hanno acquistato i biglietti.

I tre fan, che hanno pagato cifre considerevoli per i biglietti (dai 250 ai 1000 dollari), sostengono di aver subito danni a causa dei ritardi. Non potendo rimanere fino a tarda notte, per impegni precostituiti o per problemi di trasporto pubblico, non hanno potuto assistere all'intero concerto.

L'accusa sostiene che Madonna  e Live Nation non abbiano avvisato i possessori dei biglietti dei possibili ritardi, violando così i loro diritti. I fan non solo hanno perso parte dello spettacolo, ma hanno anche dovuto affrontare disagi e costi aggiuntivi per i trasporti o per l'organizzazione dei propri impegni.

Madonna e Live Nation non hanno ancora commentato la class action. In passato, la popstar aveva già affrontato cause simili per ritardi durante i suoi tour, alcune delle quali sono state archiviate. I legali dei querelanti, però, si dicono convinti che questa volta ci siano i presupposti per ottenere giustizia.

@Redazione Sintony News