Un gesto di profonda onestà ha trovato un finale inaspettato, e un riconoscimento speciale da parte di uno degli artisti più amati d’Italia. Luciano Ligabue ha deciso di donare un anello a lui molto caro a una famiglia di fan che, dopo averlo trovato due anni fa durante un suo concerto allo Stadio Olimpico di Roma, ha fatto di tutto per restituirglielo.

La storia, raccontata dal Corriere di Bologna, coinvolge i Di Casola, una famiglia di fan composta da Rocco, la sua compagna e i due figli, Alessio e Aurora. Proprio quest’ultima, al termine del concerto romano del 2023, nota un anello caduto tra i sedili. Incuriosita, lo raccoglie. A distanza di qualche giorno, riguardando le foto dell’evento, il padre Rocco si accorge che Ligabue indossava un anello molto simile, con inciso all’interno “Per sempre” – titolo della toccante canzone dedicata al padre del rocker emiliano.

Quello che segue è un vero e proprio percorso ad ostacoli. I Di Casola contattano il fratello di Ligabue, che li indirizza al fan club ufficiale “Bar Mario”, da cui però non ottengono risposta. Anche un tentativo con il figlio del cantante, Lenny, intercettato durante una data a Vercelli, si rivela infruttuoso: nessuno riesce a confermare se quell’anello sia davvero appartenuto a Liga o come restituirglielo.

Ma la determinazione della famiglia non si spegne. E così, dopo il recente mega evento a Campovolo, decidono di tentare il tutto per tutto: si appostano sotto casa di Ligabue, a Reggio Emilia, sperando di potergli finalmente parlare di persona. Quando l’incontro avviene, la scena ha del surreale e commovente.

“Liga, abbiamo trovato questo anello, è tuo?”, chiede Rocco. Il cantautore, visibilmente sorpreso, conferma che l’anello è suo. Ma quello che dice subito dopo lascia tutti senza parole:
“Visto che siete stati così tanto onesti, l’anello lo avete vinto voi.”

La decisione di Ligabue, che ha preferito donare l’anello anziché riprenderselo, è stata accolta con grande emozione dalla famiglia: “È l’ennesima conferma della persona meravigliosa che è. Non lo dimenticheremo mai”, raccontano i Di Casola.

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