L’Università degli Studi di Cagliari guarda al futuro senza dimenticare il proprio passato: nasce UniCa Alumni, l’associazione ufficiale degli ex studenti dell’ateneo sardo. L’obiettivo è ambizioso: rafforzare i legami con chi ha studiato a Cagliari, valorizzarne i percorsi professionali e creare una rete di contatti per stimolare crescita, condivisione e confronto.
L’iniziativa viene inaugurata oggi con un evento pubblico che unisce tavole rotonde, mostre e la consegna del Premio Lumina, pensato per celebrare chi, partendo dall’università cagliaritana, ha saputo distinguersi nel mondo. Tra i rappresentanti spicca Christian Migliarese, classe 1998, oggi ricercatore alla University at Buffalo (New York), tornato a Cagliari per raccontare il suo cammino.
“Sono partito da un’isola, ma non me ne sono mai davvero andato”. Così Migliarese, con emozione, ha riassunto un percorso che lo ha portato dai banchi del liceo “Michele Giua” ai laboratori più prestigiosi del mondo. Dopo un anno in Taiwan a 16 anni, grazie a un programma del Rotary, Christian ha deciso di non fermarsi più: Erasmus al PRBB di Barcellona, laurea triennale in Biotecnologie Industriali a Cagliari, magistrale a Milano e infine il tirocinio da sogno ad Harvard Medical School, dove ha lavorato su un progetto pionieristico contro le metastasi cerebrali da tumore polmonare.
I risultati non si sono fatti attendere: la sua ricerca è stata pubblicata su Acta Neuropathologica Communications, e oggi, negli Stati Uniti, Migliarese guida due progetti di dottorato incentrati sull’epigenetica e lo sviluppo di nuove terapie oncologiche. Ma non solo scienza: è stato selezionato per il prestigioso programma NSF I-Corps, dove i giovani ricercatori imparano a trasformare le idee in soluzioni di mercato.
Nonostante tutto, Migliarese non ha mai reciso il legame con la sua terra. “Sogno di fondare una start-up biotech proprio in Sardegna. Questa terra ha bisogno di giovani che tornino con competenze, idee nuove e voglia di fare. Voglio restituire quello che ho ricevuto”.
“Il mio percorso non è stato semplice – ha raccontato – ma l’ho affrontato con passione e determinazione. E lo rifarei mille volte. L'Università sarda mi ha lasciato una base solida. In particolare, la sede di Oristano mi ha permesso di accedere a laboratori ben attrezzati e a esperienze pratiche che si sono rivelate fondamentali per la mia crescita scientifica”.
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