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6 Gennaio 2024

Filippo Turetta cambia cella: proteste in carcere

La delicata situazione organizzativa nel penitenziario, solo due detenuti disposti a condividere la cella, rallenta il trasferimento di Filippo Turetta nella sezione più sovraffollata

Dopo quasi due mesi dal femminicidio di Giulia Cecchettin, Filippo Turetta potrebbe essere trasferito dalla sesta sezione, l'infermeria, alla terza, la più sovraffollata, presso la casa circondariale di Montorio Veronese. Tuttavia, solo due detenuti sembrano disponibili a condividere la cella con lui, causando una serie di spostamenti che potrebbero prolungare i tempi del trasferimento. 

Secondo quanto riportato da Il Messaggero, la situazione nel carcere è delicata, con solo due detenuti pronti a condividere la cella con Turetta. Questo scenario comporterebbe una serie di complicazioni organizzative e logistiche che allungherebbero i tempi del trasferimento nella nuova sezione. 

Verona, un canile per la casa circondariale di Montorio

La protesta in carcere è evidente, e la situazione si aggiunge a una serie di problemi già presenti nell'istituto di Montorio Veronese. Recentemente, nel 2023, il dossier "Morire di carcere" di Ristretti Orizzonti ha rivelato: "Proprio l’ultimo giorno dell’anno abbiamo avuto notizia, da fonte certa, di un tentativo di suicidio, sventato dal pronto intervento dei compagni di cella, nel carcere di Montorio, Verona. Sì, sempre e ancora Montorio, l’istituto nel quale si sono suicidati tre ragazzi in meno di un mese tra il novembre e il dicembre scorso, ma che è balzato agli onori delle cronache solo ed esclusivamente per l’azzardata decisione di detenere in questo carcere, già martoriato da croniche problematiche, Filippo Turetta".

 

L'associazione aveva precedentemente reso noto il malumore diffuso "tra detenuti, parenti e avvocati" a causa delle ripercussioni organizzative dovute all'attenzione mediatica su Filippo Turetta. Dopo un periodo di silenzio, emerge ora la notizia del possibile cambio di cella per il detenuto colpevole del femminicidio di Giulia Cecchetin.  

 

Marta Rachele Pusceddu